Bones: Peppone e Don Camillo in salsa FOX

Bones

Scusate se debbo fare prima una doverosa premessa, ma questo post non esisterebbe senza due stupende blogger, che da qualche mese sono diventate due muse delle mie passioni cinematografiche e televisive, ammaliandomi con le loro parole e corrompendo completamente il mio animo con i loro scritti.
Malgrado, infatti, io abbia un nutrito gruppo di blogger maschietti che seguo fedelmente, che ammiro e con cui disquisisco piacevolissimamente (tutti loro sono di fatto i miei opinion leader, come ebbi a dire nel mio post apposito di qualche tempo fa) e malgrado anche alcuni di essi siano persino diventati i miei guru (i personal trainer della mia anima e della mia estetica e con i quali mi perdo in sogni bellissimi), questo 2015 mi ha visto letteralmente innamorare del lato femminile di WordPress, scoprendo una beltà di pensiero e di esposizione a cui non ero preparato psicologicamente e di fronte al quale ho lentamente ma inesorabilmente capitolato.
In particolare parlo delle due fanciulle
DoppiaW e Blackgrrrl, alle quali questo post ed il prossimo sono dedicati e non perché essi saranno di loro particolare gradimento (anzi, probabilmente si annoieranno anche a leggerli, giacché con soggetti non di loro particolare interesse), ma perché senza le loro osservazioni, i loro commenti ed il loro modo di argomentare gusti ed una filosofia estetica, semplicemente non li avrei mai scritti.
Detto questo, cominciamo ora il post vero e proprio…


emily-deschanel-kathy-reichsNell’episodio 11 della 2° stagione di “Bones”, intitolato “Judas on a Pole“ (tradotto in Italia con il titolo “Il doppio volto della fede”), lo stesso Hart Hanson (sceneggiatore dell’episodio in questione, nonché creatore e showrunner di tutta la serie) ed il regista David Duchovny (eh, si, proprio lui, il nostro amato Fox Mulder di “The X-Files”) rendono omaggio alla scrittrice Kathleen Joan Reichs, facendole interpretare il ruolo della professoressa che presiede la commissione per le assegnazioni dei dottorati, di fronte alla quale dovrà discutere la sua tesi Zack, uno dei personaggi più importanti delle primissime stagioni di tutto il cast della serie.

emily-deschanel-and-David-Duchovny

Si tratta di un cameo prezioso, perché la bionda e famosa romanziera americana, nonché antropologa forense e docente universitaria, è l’autrice dei romanzi a cui gli autori della nostra serie televisiva crime-procedural, prodotta dall’emittente statunitense FOX, si sono realmente ispirati.

Kathleen-Joan-ReichsLa Reichs, forte di una reale esperienza sul campo e delle conoscenze acquisite anche all’estero, nei tantissimi viaggi di studio e ricerca, creò a suo tempo il personaggio letterario della dottoressa Temperance Brennan, rendendola una vera detective delle ossa, grazie al cui studio ed analisi attenta risale sempre fino alla comprensione dei misteri che ruotano intorno a delitti complessi ed intricati.

Temperance BrennanI punti di contatto tra i romanzi della vera scrittrice ed i personaggi e le trame della fiction televisiva, tuttavia, finiscono qui, perché quando Henson costruì questo procedural, di straordinario successo ed incredibile longevità, salvò solo l’idea di base originale, mentre per il resto costruì a tavolino un’intelaiatura completamente diversa e soprattutto assolutamente autonoma, già a partire della protagonista, ma sempre omaggiando in modo quasi affettuoso la scrittrice dei romanzi: nel serial, la protagonista si chiama Temperance Brennan, fa l’antropologa forense e scrive anch’essa romanzi gialli, nei quali l’eroina fa la sua stessa professione e si chiama Kathy Reichs!

Bones 01Un delicato gioco di specchi e di rimandi, a cui la vera autrice di gialli statunitense non si sottrasse affatto, collaborando sempre con costanza anche alla produzione della fiction e talora scrivendo persino la sceneggiatura intera di alcuni episodi (ad oggi, ricordiamo gli episodi 5×20, 9×08, 10×20).

Hanson è un bravissimo giallista e le trame studiate per i più di 200 episodi sono sempre state molto ingegnose, ma il successo di questa serie, che altrimenti si perderebbe nel vastissimo mare della mediocrità in cui naviga la sterminata flotta dei procedural americani, è altrove ed ossia nel collaudato meccanismo di dualità contrapposte, dell’incontro tra il Diavolo e l’Acqua Santa, che a me piace chiamare la formula “Peppone & Don Camillo”.David Boreanaz and Emily DeschanelSenza scomodare più di tanto, infatti, i personaggi dei romanzi di Guareschi (prima) e dei film con Gino Cervi e Fernandel (poi),  i protagonisti di “Bones” appaiono sempre su posizioni antitetiche ed anche strenui difensori di idee ed ontologie contrapposte, ma finiscono sempre, in ogni storia che li vede coinvolti, per collaborare e convergere ad un risultato comune, con anche lo stimolo dell’amicizia e della forte affettività.

Seeley Booth 01Lui è Seeley Booth (interpretato da David Boreanaz), un agente speciale dell’FBI, cattolico, ex sergente delle Forze Speciali, esperto lanciatore di coltelli e provetto cecchino militare, completamente dedito al suo lavoro ed al figlio, spinto in continuazione a dare il massimo dal bisogno recondito di espiare, in qualche modo, gli omicidi commessi per il Governo e la Patria, durante i suoi giorni di servizio nell’esercito.

Temperanace 01Lei è Temperance (interpretata da Emily Deschanel), un autorevolissima antropologa forense e scrittrice di libri polizieschi di successo, atea, apparentemente emotivamente non disponibile, ex figlia adottiva, quasi orfana, multi-linguista, vegetariana, con dottorati nelle scienze più disparate e che Booth ha soprannominato “Bones” (Ossa), ignorando praticamente sempre il suo vero nome.

Bones 02Sotto l’egida di una presunta collaborazione fattiva tra il bureau e l’istituto di ricerca governativa, essi formano di fatto una squadra, che lavora su casi di omicidio, studiati e costruiti dagli autori del serial come se fossero dei test di livello avanzato per cadetti dell’Accademia di CSI, in cui non c’è davvero limite all’immaginazione più contorta e perversa.

Ogni caso prende vita fuori, nelle situazioni più variegate della vita reale e viene poi portato dentro il grande laboratorio medico-legale, presso un’area riservata dell’immaginario Jeffersonian Institute (versione di fantasia del reale Smithsonian Institution, complesso museale e centro ricerca gestito direttamente dal Governo degli USA), dove un dream team affianca la nostra coppia di protagonisti.

Angela,-Hodgins,-Camille-and-othersMembri fissi del cast sono infatti l’entomologo Jack Hodgins (character singolare, complottista ed anche rampollo di una delle famiglie più ricche del paese, sempre alla ricerca di indizi dentro uova di pidocchio deformate dalla tensione di un pettine manovrato da un mancino o larve parassite che si schiudono una settimana dopo del normale se entrano a contatto con la particolare composizione batterica dell’acqua di un fiumiciattolo del vattelapesca in Wiscounsin e che, ovviamente, portano alla chiusura del caso), la specialista in ricostruzione facciale Angela Montenegro (che grazie ad un macchinario prodigioso e potentissimo, ma dovremmo dire “magico”, riesce a creare un quadro perfetto della vittima, con tanto di ologramma tridimensionale,  partendo da quattro frammenti di cranio e qualche dente rotto) ed infine Camille Saroyan (ex-di Booth ed ex tante altre cose, madre adottiva, single, insigne anatomopatologo, ma soprattutto capo della divisione forense, capo di tutti e di tutte ed anche collega di tutti, amica e superiore).

Camille-SaroyanPoi c’è anche un cast di persone che vanno e vengono, quelli che nei supermercati si chiamano prodotti “entra ed esci”, presenti solo una stagione o mezza o anche solo una puntata (audience e gradimento dettano legge) e questo per la decisione degli autori di non voler sostituire in modo definitivo uno specifico personaggio, che era stato presenza costante ed essenziale nelle primissime stagioni e poi scomparso (non vi diciamo né chi né perché): in questo modo è stato introdotto nel cast il concetto di “posto vacante”,  una sorta di turn-over pieno di possibilità (ci sono personaggi che ritornano periodicamente e che li vediamo anche, in qualche modo, evolvere caratterialmente, ma per lo più sono macchiette stereotipate).

Non si pensi che questa del posto vacante, occupato a rotazione, sia poi chissà quale grande novità: nel mondo dei procedural statunitensi (su cui ho già dissertato mica da ridere in un pippone lungo 5 puntate, di cui linko la prima parte, per i masochisti che volessero leggersela tutta) è in realtà pratica comune, basti pensare a quante guest star sono presenti praticamente in tutti i serial.
In “Bones” diciamo che questa pratica è stata codificata con grande classe.

Dead BodySulla texture narrativa di base, costituita dai continui battibecchi amicali e dall’irrisolta tensione sessuale tra Temperance e Booth, viene costruita in ogni episodio una danza macabra con oggetto coreografico il corpo umano, inteso in tutte le sue mutilazioni e deformazioni: corpi disciolti in tini di vino, cadaveri con le rotule rimosse chirurgicamente pre mortem, scheletri d’argento con le loro parti sostituite con le ossa reali da un serial killer cannibale, cadaveri fosforescenti, mummie e persino simulacri di presidenti uccisi a Dallas: uno spettacolo di rara assurdità, con casi davvero ai limiti della statistica, ma dove sembra che più della metà di ogni script venga letteralmente copiato da un libro di testo di chimica e dai dizionari medici in dotazione agli universitari.

Booth-and-TemperanceQuindi? Perché così grande successo? Perché ne parlo anch’io e soprattutto perché l’ho guardato in questi ultimi undici anni e lo guardo tutt’ora con divertimento?
Perché, come si è soliti dire negli USA in questi casi, “
Bones” è “just a little better than it needs to be”, ossia appena un po’ meglio di ciò che dovrebbe essere e pertanto diventa, per gli appassionati come me quasi un “guilty pleasure”, perché gli interpreti sono affiatati, perché l’alchimia tra in due protagonisti principali funziona come quella di Paperino e Peperina, perché i duetti tra il cattolico patriota militarista Booth e l’atea pragmatica ricca scienziata Temperance hanno la rassicurante serenità del già visto e del meccanismo oliato, perché anche le indagini scientifiche sono un po’ più divertenti di quanto basterebbe per un episodio di CSI (pensiamo a tutte le volte che Hodgins usa dei surrogati, come un melone al posto della testa di un uomo ucciso in un pestaggio), perché le trame sono sempre appena un po’ più fantasiose di quanto sarebbe indispensabile, perché c’è maggior cura di quanto si possa credere anche per disegnare i personaggi secondari ed infine perché, malgrado le assurdità di base, lo show è un po’ più attento ai dettagli di quello che sarebbe bastante per la sua prosecuzione.

In pratica, la nostra fiction è uno show televisivo che non si accontenta, ma cerca di offrire qualcosa di più: se pensate al successo che da anni ha una minchiata fenomenale di fiction come “NCIS” (che dopo 13 stagioni è ancora tra gli show più seguiti al mondo), c’è da essere orgogliosi ad apprezzare “Bones”!


In questo post abbiamo parlato di

Logo-WikiPediaBones (TV series)”, USA, 2005 – presente
creata ed in buona parte scritta da Hart Henson
prodotta per l’emittente televisiva FOX


Fox banner

Link FLASH AND BONES


43 pensieri su “Bones: Peppone e Don Camillo in salsa FOX

  1. Ma che sorpresa Kasa! Ho iniziato a leggere il tuo post in tutta tranquillità e poi scopro all’improvviso che ce lo dedichi?? Sono davvero onorata, davvero grazie!
    Ma anche sorpresa ovviamente, so che non disprezzi il mio blogghino che vogliamo far diventare “Il salotto Doppia W”, ma addirittura tra le tue 2 opinion leader di riferimento…è wow! Lo so non mi vengono le parole in questo momento…

    Conosco Blackgrrrl da una settimanella e me ne sono innamorata anche io kasa, ci trovo molto affini! Ed essere citata insieme a lei mi fa ancora più piacere, quasi arrosisco!

    Venendo al tuo articolo, come tu ben saprai non seguo Bones, ma dopo aver letto questa profonda analisi che solo tu riesci a fare (ma infondo lo sapevo già, ne ho letti di tuoi articoli) ho scoperto che è meno noioso di quanto pensassi! Purtroppo un po’ per mancanza di tempo e un po’ perché il genere non è il mio preferito, per ora non è al top della mia lista, ma mi hai incuriosito eccome!

    E lo sai che la stima è reciproca, anzi mi sproni ad essere una scrittrice migliore quando ti leggo, a raggiungere quel livello di consapevolezza ed esposizione che tu dimostri, la conoscenza e la cultura, bè quella sono un’altra storia!
    Grazie ancora, un abbraccio!

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  2. aaaaaaa ma come mi dedichi il post?! 😀 oddio così come DoppiaW stavo leggendo tranquilla e poi SBAM trovo il mio nick. Non so che dire se non grazie, ma.. sei sicuro sicuro? 😀
    E’ vero, con DoppiaW ci si sta conoscendo e saltano fuori tanti gusti in comune, mi sa che “ci hai pescate”
    Bones non lo seguo, devo aver visto una o due puntate in totale. Sono abbastanza sicura che una fosse di Halloween.

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  3. Wow! Non sapevo di questo cameo della Reichs! L’adoro per cui quell’episodio devo assolutamente vederlo!!!
    Come già ti ho detto in un altro post, a me Bones non piace, sorry. Preferisco i libri della Reichs, con la vera Temperance. Comunque bel post! 😉
    Mchan
    Ps: NCIS non piace affatto nemmeno a me. Contenta di non essere da sola! Pensavo di avere qualche problema… 😛

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    • Mchan, non solo non sei sola, ma ti sono vicinissimo!!
      Guardavo le statistiche di rating e di audience e NCSI (non esagero) è stato lo show televisivo più visto nel 2014!! Incredibile!!

      Tu sei libera di non crederci, ma quelle foto della Reichs lo inserite nel post pensando a te, proprio perché mi sono ricordato della nostra chiacchierata di tempo fa, in cui mi raccontavi dell’enorme differenza tra la fiction ed i romanzi originali (basti solo pensare alla Temperance dei romanzi, con un figlio a carico!!)…
      La Reichs è fighissima, hai ragione, una gran donna, sempre in giro, anche in zone difficili del mondo, a fare conferenze ed anche volontoriato… una davvero tosta… che in realtà ha preso abbastanza in bonomia lo stravolgimento creato in Tv…
      Insomma, i personaggi della Tv sono così diversi dai suoi che non ha minimamente temuto che una cosa danneggiasse l’altra, capisci?
      Quasi un gioco per lei, come quando si è messa a recitare nella fiction…
      Una splendida figura, che continua a scrivere i suoi libri come vuole lei, senza minimamente essere influenzata dalla fiction, proprio perché quest’ultima scorre su binari diversi.
      Un abbraccio, Mchan!

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  4. Come ti ho già detto, non seguo Bones e probabilmente per apprezzarlo a pieno dovrei recuperare una decina d’anni di puntate, ma le tue recensioni mi fregano ogni volta. Riesci ad incuriosire, ad affascinare chiunque con le tue parole, spingendoci a verificare, a cercare la passione che si percepisce dai tuoi articoli in un film o una serie tv. Quindi grazie Kasa e complimenti!

    NCIS?! Davvero?!?!

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    • Pazzesco vero? Quando ho letto i dati del rating e dell’audience non ci volevo credere: NCIS lo show più visto… Dio mio…

      P.S. Come avrai capito del post, Dave, di difetti Bones ne ha un botto, ma è solo meno peggio di altre cose…

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      • Alcune serie tv sono capaci di farti dimenticare tutti i loro difetti anche solo con la cura nei piccoli dettagli, ma soprattutto con lo sviluppo dei personaggi e dei rapporti fra loro. Se uno sceneggiatore riesce a farlo, ha centrato l’obbiettivo e direi che, osservando la longevità di Bones, in questo caso ci sono riusciti benissimo.

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        • E’ così, Dave, è esattamente così… infatti malgrado l’incredibile numero di episodi, Bones mantiene una qualità media costante nella tenuta caratteriale dei personaggi che ricorda quella delle serie storiche a fumetti.
          Come si dice in gergo, gli autori di Bones sono dei bravi artigiani…

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  5. Dici che dovrei iniziare a seguire Bones? A questo punto sei riuscito a interessarmi a dovere. Che cosa carino lo scambio di “citazioni” tra l’autrice e la serie tv. E’ stata una cosa davvero divertente.

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    • No, iniziare ora sarebbe un delirio… tutti quegli anni di episodi da recuperare, non ne vale la pena… la vita è troppo breve per spenderla recuperando il passato televisivo, c’è già troppo nel presente, tra l’altro…

      Inoltre, cortesissimo Butcher, quando una serie vale la pena davvero, lo urlo!

      E’ che effettivamente ci sono cose che procurano piacere anche se non sono essenziali… facciamo così anche con la musica… magari ci innammoriamo di un artista che non ha di certo cambiato la storia della musica ma ci fa così tanto piacere ascoltare (mi èp capitato tempo fa con i Black Keys ed adesso con i Silent Motel, piccole cose ma che danno piacere)… poi. c’è il bello-bello, quelle serie che sono davvero meravigliose e che arricchiscono una persona, come “Fargo“, “True Detective“, lo “Sherlock” della BBC, “Person of Interest“, “Daredevil“, “Sense8“… ecco qui non si discute…

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      • Io ho fatto una cosa simile con Beverly Hills 90210. L’avevo sempre adorata, ma non ero mai riuscito a seguirla con regolarità: così, 7 anni fa decisi di mettermi a guardarla tutta dal primo all’ultimo episodio. Per arrivare al 296mo e ultimo episodio ci ho messo 2 anni e 2 mesi, dal Settembre 2008 al Novembre 2010: in quel lungo periodo dedicai a Beverly Hills 90210 una parte consistente del mio tempo libero, e venni ricompensato con una quantità smisurata di episodi indimenticabili. Le prime 3 stagioni in particolare sono di una bellezza davvero commovente.
        P.S.: Devil è il mio supereroe preferito, quindi potrai immaginare con quanta ansia io stia aspettando la versione doppiata in Italiano del suo telefilm. Che tu sappia è già disponibile?

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        • Grande Wwayne!
          La tua maratona con Beverly Hills 90210 è affascinante quanto unica, giacché in pochi sarebbero in grado di tanta costanza e dedizione… tra l’altro questo tour de force ti ha reso compagno di tanti miei colleghi blogger (uno fra tutti Lapinsù) che hanno in Beverly Hills il mentore della loro educazione sentimentale…

          Daredevil? Scherzi?
          La mitica serie Netflix è ovviamente stata tutta doppiata in italiano e resa disponible già dal day one dello sbarco del network in Italia ed ovviamente è rintracciabile in giro per il web, in ottima qualità, anche per vie traverse.. ehm!
          Tra l’altro tra meno di 10 giorni, Netflix farà uscire la serie di Jessica Jones (dal fumetto americano ALIAS, l’ex-supereroina Power Girl che dismette la maschera per vestire i panni della detective privata, ma con clienti particolari ed ossia le identità “borghesi” dei vari supereroi, in primis il nostro amato Murdock!

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    • Sei un poeta e siccome parli bene di me, sei un poeta bravo… sto scherzando, ovviamente!
      Sono andato “oltre” alle lusighe e mi fa molto più piacere leggere cose belle di altri che nutrire il mio narcisismo e poi, hai visto uil mio avatar, no?
      Ho un senato da portare avanti…

      P.S. Ieri ho letto altri due capitoli del Ragno e sono sempre più conquistato… sarebbe stato meraviglioso pubblicato a puntate su qualche rivista, anche di genere non letterario, come si usava una volta… bravissimo, bravissimo!

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      • Grazie, ci avevo pensato ma è nato così, di getto, talmente di getto che non ho considerato niente che stamparlo e regalarlo ad un po’ di amici.
        Diciamo che gli manca una opportna edittata, perché è stato colto acerbo.
        Grazie davvero, detto da te, per come scrivi, è un bel complimento.
        Si, l’avatar è adorabilissimo 😉
        In fondo siamo tutti pronti per il lato oscuro!

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  6. Bones non l’ho mai visto nè mai lo vedrò.
    Da quel che leggo qui, da quel ho letto in rete negli anni, da quel poco che ho intuito vedendo qualche spezzone in tv, Bones è del tutto privo di almeno 1 di quei fattori che possono spingermi a vedere una serie tv:
    – originalità (siamo nel territorio del procedural più puro e sta cosa delle OSSA non è che mi faccia impazzire)
    – lunghezza della serie (veramente han fatto 10 stagioni???? Troppe. A iniziarla adesso mi sembrerebbe di arrivare ad un pranzo di nozze quando ormai gli altri invitati sono arrivati all’ammazzacaffè)
    – protagonista stratognocca (Emily è carina ma a)la sorella è meglio b)altre 300 attricette sono meglio c)anche la barista del bar dove prendo il caffè è meglio)
    – character leggendari (non mi par di vedere in giro un nuovo Walter White o un Jack Bauer o un Luther…)

    Se Bones resterà per me ignoto, tuttavia non posso che godere (e lodare) quel che rappresenta il tuo post, ovvero una confessione senza pudori di piaceri peccaminosi non già per la loro essenza proibita quanto per la loro natura ignobile e banale.
    Il guilty pleasure dice su di noi forse molto più di tutto il resto perchè smaschera la nostra indole, le nostre pulsioni, le nostre passioni più recondite.
    Non posso ovviamente biasimarti se tu guardi una serie tv con la “dottoressa delle ossa”, anzi, sono proprio l’ultima persona al mondo a poter fare prediche visto che – come già detto – sto divorando una serie tv ignobilissima a base di pompieri (e pompiere) che sguazzano in improbabili incendi come tonni che risalgono un fiume per deporre uova).

    Ben vengano i guilty pleaure, dunque, soprattutto se poi ci fanno scoprire perle come questo post!

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    • Come ho già risposto a Butcher, nei commenti sopra, iniziare a vedere Bones ora non ha senso: troppo episodi da recuperare, anche se come tutti procedural puri, ci si può guardare una puntata senza aver mai visto nulla, come leggere Topolino o Tex in treno, no prob!
      Ricambio la straordinaria gradevolezza delle tue parole sempre gentili come carezze e ti dico che se scrivere post come questo su Bones, mi porta come vantaggio ricevere commenti come il tuo, allora so di essere nel giusto, almeno per la mia autostima! J

      Rimanendo in zona Tv Serial, oltre alla notizia che ti farà dunque piacere del doppio rinnovo di “Chicago Fire” per una 5° stagione e “Chicago PD” per una quarta, oltre al bellissimo secondo trailer ufficiale della Netflixiana “Jessica Jones” (non sai quanto ho amato a suo tempo la serie a fumetti scritta da Brian Michael Bendis, un dialoghista che apprezzeresti), la cosa che davvero mi ha più entuisiasmato è vedere le foto di scena dell’attore scelto dalla produzione per impersonare il papà di Sherlock Holmes in “Elementary”, perché ho sempre amato Noble in tutte le sue configurazioni…

      Evidence of Things Not SeenUn abbraccio!

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      • Jessica Jones l’avevo messo in watchlist solo per la protagonista gnocca (si, sono un depravato), non mi aspetto molto oltre a sguardi fatali e curve fatate. Ignorò anche chi sia la supereroina in questione

        ….
        Passiamo ad Elementary: ho quasi finito la 3 stagione, imho leggermente in calo. Il cliché é collaudato ma ho l’impressione che stia perdendo slancio e quindi smalto. Un peccato: perché gli script erano vertamente stuzzicanti. Anche tu hai notato sto calo?

        PS: finita la prina serie di Continuum: show notevole veramente, ricco di spunti e di idee e con tanto personaggi ambigui che creano suspence. La Nichols, poi, la ricordavo solo gnocca invece é pur brava

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        • Premetto che mi sono accorto del tuo commento solo casualmente: WordPress non mi ha mandato alcuna notifica del tuo commento, né sotto forma di mail e nemmeno di citazione nello spazio notifiche che si apre cliccando sul baloon o sula stellina… è uno schifo, perché si rischia di apparire snob o persino di fare preferenze scegliendo appositamente di non rispondere a qualcuno e questo magari solo perché non si è visto nemmeno che qualcuno ci abbia scritto!

          Finiti i dispiaceri, passiamo ora ai piaceri…

          ELEMENTARY: non c’è nulla da fare, Conan Doyle è morto e gli sceneggiatori inglesi, per quanto bravissimi, hanno poi all’attivo 9 episodi, praticamente nemmeno la metà di una stagione di Elementary, dove la squadra di scrittori, capitanata da Robert Doherty ne ha firmati per ora 73… un calo, arrivati ad un certo punto, penso sia inevitabile… prendi la mucca migliore del mondo e la spingi a produrre il decuplo del latte che produrrebbe in natura ed aun certo unto questo saprà di acqua… compreso il Tre Valli (sic!)…
          Speriamo che accada come con POI, dove al calo è seguita una rinascita vera e propria, do you remember?

          CONTINUUM: è una grande gioia che mi dai, perché penso di essere davvero una mosca bianca… una serie che avrà dei cali impressionanti ad un certo punto e di colpo schizzerà alle stelle… come scrivevo nel mio post, tutto dipende dai soldi e dalla produzione, ogni volta appesa ad un filo, ogni volta pronta a chiudere e gli autori che non sapevano cosa scegliere da portare avanti, ma appena imbroccavano un periodo positivo di audience, whaoo, si scatenavano con fuochi di artificio! Abbi fede… la prima stagione è mediamente la più brutta (co qualche punta negativa più avanti, ma la media è quella)!
          La Nichols è nel pantheon: bella e brava.

          JESSICA JONES: tu sei uno dei pochi che conosco che saprebbero apprezzare la sua genesi e la sua doppia anima… come personaggio è stato creato da uno sceneggiatore che è probabilmente il miglior dialoghista della Marvel, uno scrittore intelligente e colto che vorrebbe (potrebbe) scrivere cose migliori che lotte tra uomini in calzamaglia e donne dalle tutine scosciate e le tette a balconcino, ma la dura legge del mercato è quella che è negli States e così crea questo personaggio straordinario, con un background storico classico (compagna di classe di Peter Parker che però non la caga nemmeno di striscio, orfana dei genitori naturali che muoiono in un incidente stradale in cui lei invece acquista dei superpoteri per via di bidoni di liquido radioattivo… fa paura come originalità, vero? Potrebbe volare etc. etc.), ma un passato prossimo conturbante (s’innamora sempre del supereroe sbagliato e va in crisi depressiva e questa la porta ad abbandonare la calzamaglia) ed un presente geniale (diventa una borghese, mette in piedi un agenzia investigativa che si chiama ALIAS, come il fumetto che ne racconta le gesta); da qui parte la storia e Bendis (cpon un parallelismo geniale) in ogni episodio del comix, oltre al caso procedural investigativo, porta avanti la sotto-trama di una ex-eroina che di fatto non riesce davvero ad uscire dal mondo che voleva dimenticare, perché lo SHIELD praticamente la perseguita (la pedina, la intercetta, la videoregistra) distruggendo la sua privacy ed in più, sparsasi la voce tra i supereroi che la ex-Power Girl (questo il terribile nome che aveva come supereroina, ahimè!) ha aperto una sua agenzia investigativa, arrivano da tutte le parti donne e uomini, normalmente dotati di super poteri, ma che si rivolgono alla nostra Jessica per problemi non di sicurezza nazionale o galattici o del tipo “salviamo la terra”, ma per problemi con le loro identità quotidiane, i loro Alias: Steve Rogers, Natasha Romanoff, Scott Lang (Ant-Man), etc. etc.
          Penso che un simile plot sia perfetto per Netflix, anche perché, tra l’altro, il secondo supereroe newyorchese per antonomasia, Daredevil (Spider.man è il primo), incontra Jessica spessissimo nei fumetti e quindi ci starebbe anche un crossoverino tar le due serie; concludo questa sbadilata di cultura per segnalarti che Jessica si prende una scuffia poderosa, innamorandosi perdutamente nei fumetti di Luke Cage, primo storico supereroe nero della Marvel e probabile prossima serie Netflix.

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          • Le notifiche di SP stanno diventando l’equivalente social dell’hashtag #lammerda. Non aggiungo altro.

            Passiamo oltre, almeno non ci facciamo il sangue amaro…

            CONTINUUM:
            Stamattina ho visto le prime 3 puntate della stagione 2. Lo stacco con la stag.1 è netto. Keyra è più disinvolta, si è scrollata di dosso quella nebbia di insicurezza che la avvolgeva costantemente nei primi episodi, il suo personaggio è maturato e più sicuro, così la narrazione ne trae vantaggio. Anche i vari villain sono evoluti ma ciò che mi intriga di più è la metamorfosi che sta subendo Alec (a naso ho il sospetto che diventerà il cardine di tutta la storia…).
            L’unico personaggio che continuo a non capire troppo è Fonnegra: ok, ha il ruolo della spalla al protagonista, ruolo indubbiamente non facile e fors più difficile, tuttavia è un character veramente molto piatto. Magari migliora col tempo, staremo a vedere.

            JESSICA JONES:
            come ti dissi lo inserii in watchlist solo perchè mi tira discretamente la Ritter (scoperta con Breaking Bad, bella patata senza se e senza ma). Ti ringrazio per la sintetica desrizione del fumetto e del personaggio: indubbiamente è un soggetto stuzzicante e, stando così le cose, probabilmente la mia “pancia” ci aveva visto giusto ad inserirla in watchlist facendo così un piacere pure al “cervello” 🙂

            DAREDEVIL:
            ho appena recuperato le 13 puntate di Daredevil (sono un pigrone, non mi andava di iscrivermi a Netflix e quindi ho aspettato che fossero disponibili tra il materiale scaricabile). Da un lato non vedo l’ora di vederla, dall’altro sto ingolfatissimo ultimamente, quindi mi sa che la rimando un po’.

            LEGENDS OF TOMORROW:
            spulciando IMDB ho scoperto la nascita di questa nuova serie, ennesimo spinoff, collegata a Arrow e Flash. Ignoro bellamente di cosa parli il fumetto e quindi ti volevo chiedere cosa ne pensi. L’unica cosa che ho capito è che ci sono di mezzo i viaggi temporali, visto che hanno “resuscitato” il character di Sarah Lance, defunto all’inizio della terza stagione di Arrow, tra l’altro con mio sommo dispiacere perchè il didietro della Lotz starebbe benissimo al Louvre e, tra le altre cose, lei è anche brava come attrice (se hai visto The Machine, sai cosa intendo).

            ciauzzzzz

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            • Non posso parlare per non rovinarti la storia… devi sapere, però, due cose:

              1) Il recupero del character di Sarah Lance è una cosa tutta interna alla serie di Arrow (stop spoiler) e che segue la storia del fumetto e non ha a che fare con i viaggi nel tempo e che scoprirai nella stagione 4.

              2) Legends è un fan-service puro, senza alcun precedente fumettistico di alcun tipo, nemmeno accennato, che si stanno inventando adesso adesso, una sorta di mega crossover nato dal nulla, ma che si basa rigorosamente sulle composizioni dei due team così come si presentano negli episodi attualmente in onda negli USA.

              Ed ho già rivelato troppo, mi dispaice, visto che molto tempo chiedesti gentilmente a me ed un altro blogger (mchan mi pare) di non spoilerarti troppo Arrow e Flash…

              ———————————————————————-

              CONTINUUM: il detective è Fonnegra non migliora, anzi, diventa tetragono a qualsiasi complessità… sono solo le cose intorno a lui che s’incasinano, ma in patria (il Canada, terra strana…) l’attore in questione è un idolo… guai toccarlo! Boh, contenti loro… Io ho sperato che crepasse ad ogni puntata, ma niente!

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              • Fonnegra… c’ha pure un nome del ciufolo sto Raoul Bova del Canadà…
                Vabbè, si può facilmente sopportare dopotutto.

                Non sapevo tutte ste cose su Legends, pensavo fosse proprio un fumetto. WOOWWWW, finalmente un po’ di originalità e quindi un motivo inpiù per guardare la serie.
                La resurrezione di Sarah Lance è cosa buona e giusta indipendentemente dal “come”. Per quel che mi riguarda non avrei battuto ciglio nemmeno se avessero scomadato Gesù Cristo inserendolo in un cinecomic, perchè un culo del genere non poteva in alcun modo marcire sei piedi sotto terra e, cosa da non trascurare, perchè la sorella è una “fregna-moscia*” che la metà basta.

                (*): viste le tue origini, credo non abbia bisogno di traduzione…

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                • Sottoscrivo dalla prima all’ultima sillaba, fonemi, vocali e consonanti… Black Canary, come dicevamo a Filottrano “ha un culo che caga i bignè” dalla grande delizia anatomica e negli USA i fan sono concordi, quindi resurrezione di cotanto culo (capisci ora perché incontriamo Constantine?)…

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  7. Ti dirò, questo tuo escursus seriale mi ha fatto tornare la voglia di serie procedural. Un tempo ne guardavo tantissime, poi negli ultimi anni mi sono fatto prendere dalla presunzione che le serie serializzate fossero meglio e quindi sono finito a guardare solo queste ultime. Adesso non voglio certo aprire discussioni, perché dire che un tipo di serie sia meglio dell’altro non ha senso e per fortuna l’abbiamo capito. Però in questo momento provo un po’ di nostalgia per quelle serie tv che guardavo fino a qualche anno fa solo per il piacere di guardarle, perché la struttura episodica era sempre la stessa ma ero comunque troppo affezionato ai personaggi per dare peso alla cosa e mi piaceva stare in loro compagnia, crescere con loro ecc. ecc. Insomma mi manca la quotidianità all’interno di una serie tv.
    Se avessi detto una cosa del genere al me stesso di un anno fa, quel me stesso mi avrebbe preso a cazzotti.
    Detto questo, se provassi ora a buttarmi di nuovo su un procedurale, magari finirei per scocciarmi subito. O magari no. O forse mi divertirei di più a recuperarmi qualche serie del passato recente (annia novante/duemila). Non lo so. Fatto sta è che mi hai riacceso quella scintilla.
    Il problema vero è che a febbraio mi dovrei laureare e, detto fra me e te, caro Maestro Kasabake, sto nella merda più totale.

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    • Il discorso sul seriale è lungo e “menoso” e ne abbiamo già discusso ampiamente nelle pagine dei commenti dei vari post del passato, distinguendo tra verticalità ed orizzontalità, ma quello che tu dici è una cosa diversa, a un procedural, sia esso ortodosso vecchio stile o nuovo con contaminazioni di genere e di struttura, ha il grande pregio della fruizione in un solo boccone: l’emittente può anche decidere di produrre e fare uscire tutte le puntate di una stagione lo stesso giorno, ma la fruizione sarà sempre episodica, come un lettore che si trova di fronte ad un nuovo romanzo e decide da solo quanti capitoli leggere.
      In più, la verticalità comunque presente nell’episodio, permette in certi casi anche la visione isolata (per “Bones” vale come “Murder , she wrote”) senza gli episodi precedenti o successivi… come leggere una storia di Dylan Dog o di Diabolik un numero di Detective Comics o di Constantine… si perderà qualcosa della sotto-trama, ma chissene…
      Semplicità e piacevolezza al costo di banalità e superficialità, è sempre la vecchia storia della coperta corta: se copri il torace, scopri i piedi e viceversa.
      Poi c’è un problema temporale di sincronizzazione dei procedural contemporanei con i mutamenti della società, che rende antipatico il recupero d vecchie serie (riferimenti politici ed economici, presenza di tecnologia consumer, social network): quando ad esempio si guarda un procedural come l’americano “Elementary”, i riferimenti a vicende sociali contemporanee sono frequentissimi e questo rendono da un lato il serial più piacevole perché coevo, dall’altra lo invecchiano più rapidamente.
      In realtà è più comodo e forse fruttuoso recuperare serialized dal passato e restare al passo con i procedural, perché altrimenti si entra in una sorta di tempo asincrono…
      Pensavo invece al discorso che facevo con un altro blogger su quello che scherzosamente chiamavamo la BCS (Broken Cliffhanger Syndrome), la Sindrome da Cliffhanger spezzato, perché oramai si guardano anche i procedural con il terrore di restare a piedi con le trame orizzontali, quando la serie non viene rinnovata: una volta, se troncavi un procedural c’era l’effetto “fottesega”, adesso invece è più del tipo “si, ma, lui? che fine fa?”.

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  8. Quello che dici è giustissimo, kasa, e sono d’accordo al 100%, ma forse (per la prima volta, aggiungerei) non ci siamo capiti perfettamente. Però dai, prima o poi doveva succedere! Ahahah!
    Il mio commento non voleva essere tecnico e non volevo dire assolutamente nulla di intelligente. Ho generalizzato un po’ nella descrizione delle serie procedural ma quello che volevo dire è che mi è semplicemente tornata la voglia di guardare serie procedurali, o meglio mi è venuta la nostalgia per quei tempi in cui le guardavo in abbondanza ed ero felice e tranquillo.
    Il punto era proprio quello che dici tu, mi hai fatto venire voglia di “semplicità e piacevolezza al costo di banalità e superficialità”. Tutto qui. Non volevo fare nessun discorso generale o di sistema. 😀

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    • L’intento leggero del tuo commento e la semplice richiesta di maggiore spensieratezza erano evidenti, ma sono io, oramai, che leggo le tue parole sempre con grande cura, anche quando stai solo fischiettando un ,motivetto sotto la doccia (che poi, anche ‘sta cosa di gente che fischia sotto la doccia… a me va il sapone in bocca… è un casino… mah, il simpatico mondo dei luoghi comuni).
      Vuoi sapere, quindi, la cosa buffa, hai detto comunque delle cose intelligenti e sagge anche se il tuo intento era un altro… ti viene automatico…
      🙂
      Con affetto e simpatia, un by bye!

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  9. Che belli i guilty pleasure kasa….. Che con te ha anche un senso parlare di guilty, nel mio caso ormai si tratta solo di pleasure, nel senso che tutta la roba che guardo e’ guilty pleasure, e l eccezione ormai e’ divenuta la regola 😀 . Detto cio’ , gia’ non pratico tante serie, figuriamoci una che e’ iniziata da undici anni. Non avrei il tempo materiale di farcela. Quindi mi fido ciecamente, rinnovo i complimenti e mi compiaccio per la dedica alle due blog girl. w le donne 😉 un salutissimo

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    • Ovviamente sei sempre un signore ed anche galante con il gentil sesso!
      Tra l’altro devo alla frequentazione del tuo sito il piacere di aver conosciuto un’altra blogger, con cui condivido ora un sacco di horror e di trash di qualità: Chezliza.
      Quindi doppio grazie…

      P.S. Per la nostra rubrica del Out of Topic, ti racconto che ieri sera ho fatto un sogno… ho immaginato come sarebbe stata l’esalogia di Star Wars senza alcune scene e sono rimasto stupito, tra me e me, del risultato…
      Ad esempio, con la cancellazione completa dell’orrido personaggio di Jar Jar Binks uno dei film da me a suo tempo più disprezzati, ossia “La Minaccia Fantasma”, saliva tantissimo di gradimento (parlo sempre dei miei gusti, s’intende), se poi avessero dato molto più spazio nella nuova trilogia (diciamo se solo avesse vissuto di più…) al fantastico character (appena accennato, boia ladra…) di Darth Maul, tutta la nuova trilogia sarebbbe schizzata alle stelle; infine la vecchia trilogia che, lasciato salvo il primo episodio (praticamente perfetto), avrei modificato abolendo nel terzo film gli orsetti gommosi Ewoks (dai, un vero esercito di cloni imperiali li avrebbe sterminati in un secondo…) e facendo morire in modo più dignitoso il grandissimo Boba Fett (la cui origine narrata nella nuova trilogia, tra l’altro, a scapito dei suoi detrattori, è secondo me meravigliosa!).
      Insomma, in vista del nuovo capitolo, mi sono fatto dei viaggi tutti miei… sarà l’età…

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      • hai perfettttttttamente ragione….sono gli stessi punti che avrei cambiato anche io….soprattutto jara jar e gli ewoks….e ci aggiungo anche al totale eliminazione dei droidi idioti della prima trilogia…che non si capisce che cavolo siano…e già che ci sono, cambiamo anche tutte le astronavi della prima trilogia, che tolta la vela del conte, tutto il resto è orrid-design…. ecco…su darth maul e boba concordissimo….sì mi leggi nel pensiero lo so

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  10. Ah, ah, ah, è perché sono segretamente il Dark Lord of the Sith!
    Tra l’altro sono certo che concorderai con me che Palpatine è un personaggio che spacca!…

    Prima parlavo con un mio collega di penna d’oltreoceano e gli raccontavo del tuo giudizio sull’orrid-design delle astronavi e lui mi ha detto “Pensa Kasa se le navi dell’impero fossero state come quelle di Jupiter dei Wachowski…”, cavoli, quelle si che ti davano l’idea della ricchezza infinita e del potere in tutta la sua milenaria arroganza…

    Ho il sospetto, però, che se la Disney avesse a suo tempo affidato ai Wacho Bros. la saga di Star Wars, come minimo Luke e Leila sarebbero finiti a letto prima di scoprire che erano fratello e sorella e magari Luke, quando lo avesse scoperto, avrebbe alzato le spalle dicendo la stessa frase che prouncia il riccone Osgood, nella sequenza finale del bellissimo “Some like it hot (A qualcuno piace caldo)“, quando Daphne (Jack Lemmon), non riuscendo più a sopportare le avances del suo spasimante, si toglie la parrucca da donna, rivelando di essere un uomo, pensando che questo avrebbe troncato il corteggiamento dell’altro, che invece lo guarda sorridendo e dice “Well, nobody’s perfect (Be’, nessuno è perfetto)“.

    Un salutone di cuore a te che come me ami il Rancor del palazzo di Jabba e il Sarlacc del deserto e che ami sognare, alla faccia di chi non crede più nelle fiabe!

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  11. Ahahah amo anche i sabbipodi… All ennesima potenza ….i personaggi per me piu’ azzeccati. Condivido su palpatine, anche se ovviamente lo preferisco in versione imperatore (nel ritorno dello jedi e’ il mio mito personale) e condivido il design alla jupiter, sarebbe stato fantastico, ma mi sarei accontentato della versione vintage di star destroyer e tie fighter, alla fine cosi’ sarebbe dovuto essere…mica quei ragnetti meccanici cge ci hanno propinato. 😀 speriamo bene in jj abrams….

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    • Sottoscrivo tutto ed aggiungo un dettaglio importante che mi ero scordato prima…

      Giusto Trio

      Trio Corretto

      Trio Sbagliato

      Trio sbgliato

      Detto questo, aspettiamo JJ al varco… che se ci sbaglia le scene nel deserto di sabbia, gli piazziamo vicino un martellatore ed aspettiamo che i vermoni se lo pappino!

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  12. Pingback: Il Procedural, tra Trama Verticale e Trama Orizzontale – Parte 4/5: le infinite Scene del Crimine | kasabake

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