Saint Ange (2004)

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La per ora brevissima, quanto intensa, filmografia di Pascal Lugier è una struttura triangolare, iniziata quasi sottotono, con un eccellente film di genere, l’horror “Saint Ange” del 2004, in cui una semplice ghost story viene arricchita dalla incredibile creatività del nostro cineasta ed in cui soprattutto viene accennata, come una premonizione del colpo di genio dell’opera successiva, quella sordida manifestazione di spietata ferocia dell’essere umano, che diventa atroce sublimazione dell’abuso, quando è condotta non da un singolo ma da un gruppo organizzato, qualcosa di più di una semplice setta, piuttosto una congrega o un potentato, insensibile al dolore altrui e che anzi ne abusa pur di ottenere il vantaggio della conoscenza e della perpetuazione del potere.

Il teatro dell’azione è un orfanotrofio sulle Alpi francesi, fotografato nella sua decadenza alla fine degli anni ’50 e se la fatiscenza e l’orrore tra le mura dell’istituto sono certamente di maniera (notevolissimi in ogni caso, per un film di debutto), certo non è lo è la capacità del regista-scrittore di portare con sé lo spettatore nel viaggio infernale della protagonista alla ricerca di tutte le nefandezze e le negligenze di quell’istituzione.


Saint Ange“, USA, 2004
Regia: Pascal Laugier
Soggetto e Sceneggiatura: Pascal Laugier


 

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