10 Anni di bel Cinema

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Inizialmente avevo pensato di non redarre nemmeno questa classifica, tanto che non ho nemmeno scritto la tradizionale rassegna dei Migliori Film dell’Anno Passato, ritornando alla mia abituale ritrosia nei confronti delle graduatorie generaliste, ma poi ho visto apparire i digest di alcuni blogger da me assai stimati, tra i quali anche la valente Blackgggrl, del sito A Handful Of Frames, che mi citava addirittura tra le sue fonti di convincimento per la stesura della sua Best Décade cinematografica… Come avrei potuto esimermi, a quel punto, di stilare anch’io la mia?

Non nascondo che disporre in fila così tanto cinema mi ha inizialmente messo in soggezione, ma di contro il ragionare sulla lunga distanza mi ha regalato anche la chance di riflettere con più serenità sul valore reale dei film in analisi, facendo emergere le eccessive sopravvalutazioni di alcuni lungometraggi, dettate dall’impeto del momento nel periodo della loro uscita oppure, al contrario, scoprendo le qualità meno appariscenti di opere distribuite magari senza troppo clamore mediatico e che si sono rivelate in tutta la loro tridimensionalità solo ad una seconda o ad una terza visione.

A venirmi ulteriormente in aiuto è stata anche la soddisfazione di trovarmi ridotto al minimo quel gap temporale relativo alle pellicole prodotte all’estero, che per ovvi motivi distributivi sono ogni anno da prendere in considerazione solo nelle classifiche dell’anno successivo (a volte, con certi film asiatici, un anno di delay time non è nemmeno sufficiente!).

Perciò, alla fine, eccomi qui, con una selezione molto ragionata di 20 pellicole, uscite in questi ultimi dieci anni: sono tutte a mio avviso molto meritevoli e soprattutto rappresentative dell’intero arco temporale, ma le ho volute dividere in due grandi blocchi di Primi e Secondi Posti ovvero 10 Medaglie d’Argento ex-aequo ed altrettanto d’Oro.

Prima di esporvi la mia Top 20, voglio però partire da un enorme escluso dalla mia vera classifica (lo scrivo ora nella speranza di non volerlo ripetere nei commenti: questo film NON È per me tra i migliori 20 del decennio), ma tuttavia assolutamente meritevole di essere menzionato senza ipocrisie in modo speciale, non tanto per lo specifico filmico (c’è molto di meglio in circolazione in questo senso), quanto per l’incredibile importanza ed impatto avuti sul cinema mondiale: un film decisamente paradigmatico di una certa tendenza presente nel trascorso decennio  che resterà negli annali (già rido a coloro che non sono più abituati a leggere un testo nella sua interezza e che quindi, guardando solo i titoli che ho messo in grassetto, equivocheranno clamorosamente!).

Speciale Film del Decennio:

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Avengers: Endgame – Anthony e Joe Russo, USA, 2019 (recensione)

Epocale blockbuster dagli incassi stellari, immenso fan service, maestosa e problematica Season Finale di una fiction di audience planetaria, derivativo quanto può esserlo il segmento finale di una trama orizzontale durata anni ed anni, ma soprattutto vetta di un modo di fare cinema che ha contraddistinto la campagna d’invasione e conquista del colosso Disney nel mondo dell’intrattenimento culturale: ho ancora i brividi pensando all’ingenuità dello stratagemma narrativo usato per sbrogliare una matassa creata dagli stessi autori, ma sono anche perfettamente consapevole di essere io stesso un consumatore di quel pasto OGM che non ha mai millantato alcuna velleità di originalità o profondità narrativa, quanto invece perseguito l’idea di raggiungere più spettori possibili dell’immensa platea a cui il film si rivolgeva.

Ed ora la Classifica del Decennio 2010 – 2019, con tutti i miei veri campioni…

Movie Décade – 10 Second Places:

Drive – Nicolas Winding Refn, USA, 2011

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Grand Budapest Hotel – Wes Anderson, USA, DEU, 2014 (recensione)

Best-Decade---GBH

It Follows – David Robert Mitchell, Usa, 2014

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Joker – Todd Phillips, USA 2019 (recensione)

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La La Land – Damien Chazelle, USA, 2016

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Parasite – Bong Joon-ho, KOR, 2019

Best-Decade---Parasite

Paterson – Jim Jarmusch, Usa, 2016

Best-Decade---Paterson

Roma – Alfonso Cuarón, MEX, USA, 2018 (recensione)

Best-Decade---Roma

Scott Pilgrim vs. The World – Edgar Wright, USA, GBR, JPN, CAN, 2010

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Somewhere – Sofia Coppola, USA, 2010 (recensione)

Best-Decade---Somewhere

Movie Décade – 10 First Places:

Arrival – Denis Villeneuve, USA, 2016

Best-Decade---Arrival

Birdman – Alejandro González Iñárritu, USA, 2014

Best-Decade---Birdman

Cloud Atlas – Lana e Lilly Wachowski, T. Tykwer, USA, DEU, CHN, SGP, 2012 (recensione)

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Inception – Christopher Nolan, USA, GBR, 2010

Best-Decade---Inception

Interstellar – Christopher Nolan, USA, GBR, 2014 (recensione)

Best-Decade---Interstellar

Juste la fin du monde – Xavier Dolan, FRA, 2016 (recensione)

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Sucker Punch – Zack Snyder, USA, 2011

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The Irishman – Martin Scorsese, USA, 2019

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The Shape of Water – Guillermo del Toro , USA, 2017 (recensione)

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The Tree of Life – Terrence Malick, USA, 2011

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39 pensieri su “10 Anni di bel Cinema

  1. Non ti dirò mai su quali film non sono d’accordo, perché detesto chi va a rompere le scatole nelle classifiche altrui e perché credo che ognuno abbia il diritto di godersi i propri film senza essere messo sotto processo.
    Però ti dico quanto mi ha fatto piacere (e quasi commossa) vedere Cloud Atlas in classifica.

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    • Anzitutto Lucia permettimi di dire che sono onorato di avere un tuo commento sul mio blog!
      Curo il mio sito con tutta la passione possibile di un’amante onnivoro della settima arte (dal sacro al profano, dall’autorale al mainstream, da Lucio fulci a Carpenter, da Mainetti a Lynch, da Murnau a Snyder… senza limiti) e quindi perfettamente consapevole di apprezzare anche film da altri deprecati e viceversa, perciò non ho timore di confrontarmi, specie con una persona della tua cultura cinematografica…
      Tendo a privilegiare gli aspetti dello specifico filmico e di messa in scena su quelli contenutistici, etici o storici, inoltre, pur avendo i miei amori incondizionati, non ho nulla di così sacro da non essere messo in discussione…
      Mi farebbe invece piacere conoscere le tue scelte, perché da persone come te c’è sempre da imparare, anche quando io dovessi restare della mia idea: la mia top 20 non è infatti una classifica che pretende di essere assoluta ed insindacabile, ma è l’espressione di tutto ciò che a me piace nel cinema e che ritengo sia anche meritevole di condivisione.
      Non riusciresti mai a rompermi le scatole ed aggiungo che faresti fatica a liberarti di me! Ti sono troppo affezionato…

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      • Nessuna classifica è assoluta e insindacabile. Ognuno ha i film che gli sono rimasti nel cuore, ognuno fa esclusioni, anche dolorose, per dei motivi che non vanno messi in discussione, perché ognuno ha vissuto questi dieci anni di cinema in maniera diversa. Per questo non vado mai a polemizzare sotto le scelte altrui: le rispetto.
        Però, se sei curioso, io devo confessare di mal digerire Nolan (lo so, sono in minoranza), di disprezzare in maniera abbastanza viscerale Snyder (anche se Sucher Punch è l’unico film in cui ha provato a fare qualcosa di suo) e, soprattutto, di aver odiato ogni fotogramma di Joker con ogni singola parte del mio cervello e del mio corpo, ma anche qui, sono in schiacciante minoranza, come si evince anche dalle scelte della Academy.
        Per il resto, oltre alla commozione per la presenza di un’opera così incompresa e bistrattata come Cloud Atlas, sono felicissima di trovare Somewhere e, soprattutto, di vedere The Shape of Water quasi in cima.

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        • Ti ringrazio moltissimo per avermi comunque confidato alcune tue personalissime idiosincrasie: sappi che la mia stima in te si è addirittura rafforzata quando ho letto cosa con orgoglio dicevi del Joker o di Nolan (e considera che di Nolan ne ho persino messi due di film in classifica e sul Joker ho scritto un post in cui difendevo a spada tratta chi lo accusava), per altro alcuni dei miei più stimati blogger, che con il tempo sono persino divenbuti amici, hanno messo ogni anno nella lista dei film più orribili pellicole che io ho adorato!

          La verità è che sarei un pessimo giurato, ma su una cosa sono certo concordiamo: odiamo entrambi le lodi o le negazioni pre-confezionate, come quelle di chi ritiene un film bello o brutto solo perché i suoi opinion leader hanno detto che è bello (che sia il fumettista di turno o la rivista di tendenza, etc.)…

          Su Snyder sei in maggioranza e direi che ogni vero cinefilo è dalla tua parte, ma come si dice, al cuor non si comanda: ancora adesso, quando rivedo lo shot circolare intorno agli specchi del trucco in Sucker Punch mi sciolgo come Amelié davanti al menù mentre ascolta di nascosto…

          Su Nolan ed il Joker direi che la situazione è metà e metà e, scusa il confronto, ma questa dicotomia degli estimatori e dei detrattori mi ricorda la fama di una band amatissima ed odiatissima contemporaneamente ovvero i Coldplay: al solo sentire il loro nome una parte degli amanti della musica Pop si sdilinquiscono, determinandone il successo planetario ed inarrestabile, mentre altri li considerano forse la cosa più brutta capitata al pop nella storia della musica… Ovviamente ottime ragioni da entrambe le parti…

          Sai cosa? Sono belli quei registi che continuano a fare cinema con la loro idea di spettacolo, dritti come dei treni, senza seguire le mode o le risposte del pubblico e tra questi ci sono i miei miti, come la Coppola e come Lynch (non te l’avevo ancora detto, ma Twin Peaks The Return è per me il picco della serialità televisiva del decennio…).

          Davvero grazie, Lucia. Un abbraccio forte, forte.

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  2. Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per la menzione. Praticamente mi stai dicendo che ci siamo “minacciati” a vicenda, questa cosa mi fa riderissimo.
    È una signora lista la tua e mi fa piacere la special mention ad avengers endgame, ci avevo pensato anch’io ma non sapevo come gestirlo quel film essendo solo una parte di una narrazione più grande e poi ce l’avevo messo nella lista del 2019 ma merita comunque tutte le glorie e gli onori.
    Sei riuscito comunque a fare un riassunto più uniforme del mio di quel che c’era da salvare del decennio. Non so come hai fatto, ma STIMA.

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  3. Della tua Top 20 ho visto e apprezzato:

    Grand Budapest Hotel
    It follows
    The Irishman
    The Tree of Life

    Tra l’altro ti faccio i complimenti, perché leggendo questi 4 titoli mi rendo conto che l’unico “scontato” è The Irishman: le altre 3 sono delle scelte più particolari, soprattutto quella di It follows, perché appartiene ad un genere ingiustamente considerato di serie B. A me però dei 4 è piaciuto soprattutto Grand Budapest Hotel, che considero in pratica la versione live – action di un fumetto umoristico. Se qualsiasi altro regista avesse provato a fare una cosa del genere sarebbe venuta fuori una trashata assurda, ma per fortuna dietro la macchina da presa c’era Wes Anderson, e quindi il risultato è stato ottimo. Tra l’altro ritengo assurdo che non abbia ancora vinto un Oscar, perché in un panorama cinematografico pieno di film “copiati” lui è rimasto uno dei pochi registi dallo stile personale e immediatamente riconoscibile. Wes Anderson non scopiazza nessuno, i suoi film non sanno mai di già visto e anzi cerca sempre di tirare fuori qualcosa di nuovo: meriterebbe l’Oscar solo per questo.
    Della tua Top 20 ho visto e schifato:

    Joker
    La La Land
    Roma

    Tuttavia, va fatta una distinzione fondamentale: Joker e La La Land sono solo sopravvalutati, Roma invece è proprio brutto. Ti motivo questa mia affermazione copia&incollando un commento che ho lasciato al nostro amico Lapinsù:

    “A mio giudizio, perché un film sia quantomeno decente, deve avere una storia in cui succede qualcosa. Se invece ci sono interi minuti in cui non succede nulla, a quel punto una noia profonda si impadronisce dello spettatore, e gli fa rimpiangere ogni secondo perso dietro a quel film. Con Roma mi è successo esattamente questo.
    Oltre ad avermi annoiato Roma mi ha anche irritato, e cerco di spiegare perché. Dietro un’apparente semplicità, questo film ha tutta una serie di finezze da cinema d’autore (significati nascosti, citazioni, l’uso del bianco e nero eccetera) inserite dal regista apposta per fare il ruffiano con i critici, per accattivarsi la loro simpatia e ottenere in cambio una carrettata di nomination agli Oscar. Nomination che ovviamente condizioneranno il pubblico, portandolo a credere che si tratti di un gran bel film. Io però la penso diversamente, e ad un film falso e ruffiano come Roma preferisco l’autentica semplicità di film come La famiglia Bélier o Tutto può cambiare, i cui registi magari non avevano neanche l’ambizione di fare un capolavoro, ma a differenza di Cuarón ci sono riusciti davvero.”

    Colgo l’occasione per dirti che la scorsa settimana sono andato a vedere un film al cinema, e mi è piaciuto così tanto che gli ho dato 9 su imdb. Per farti capire quant’è raro che io assegni questo voto, nel 2018 non l’ho mai dato, e nel 2019 l’ho dato solo 2 volte su 169 film visti (i 2 film in questione erano Poliziotto speciale e Le ali della libertà). Il film in questione è City of Crime: se non l’hai visto, te lo consiglio caldamente.

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    • Ricordo benissimo le tue esternazioni al tempo dell’uscita di Roma!

      Riguardo invece i quattro titoli che abbiamo entrambi gradito molto, ti dico oltretutto che The Tree of Life è oltretutto quello che prefrisco del poker: ecco, quello è un film per il quale avrei dato l’oscar a Pitt, ma come dicevamo gli Oscar sono fatti così…

      Sottoscrivo in pieno il tuo giudizio su Anderson, che poi il suo stile e la sua indipendenza ed il suo non vincere mai Oscar è anche la dimostrazione di come la vastissima giuria degli Oscar non è amante del cinema davvero autorale (invece preniato nei vari Festival del cinema, da Venezia, a Berlino, a Cannes), mentre ama, come dici, i biopic, i drammi, i film storici, quelli con soggetto liberal, di impegno civile (ma non troppo ovvero polemici con l’amministrazione ma non con gli USA, sia chiaro).

      Staremo a vedere!

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      • Cito anche un altro regista incredibilmente ancora privo di Oscar: Bradley Cooper. E’ un artista così completo da aver raggiunto ottimi livelli come attore, regista, sceneggiatore, produttore e perfino compositore di colonne sonore, eppure l’Academy gli ha sbattuto la porta in faccia per ben 7 volte. Quest’anno ci riprova per l’OTTAVA volta, perché è candidato come produttore di Joker: dubito che sarà questa la volta buona, ma sperare non costa nulla! 🙂

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        • Il caso di Cooper, poi, è particolare perché lui è un uomo di Hollywood, che in genere fa solo cose molto gradite sia all’Academy che alle majors e sono certo che alla fine verrà premiato mentre artisti come Anderson non hanno proprio speranza negli USA…

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          • Esatto. Ad esempio, uno come Joaquin Phoenix ci sta che sia arrivato oltre i 40 senza aver ancora vinto l’Oscar, perché ha spesso recitato in dei film super indipendenti o comunque lontanissimi dal patinato mondo di Hollywood; Bradley Cooper invece in quel mondo ci è immerso fino ai capelli, quindi è molto strano che non gliel’abbiano ancora dato. Vedremo se in futuro l’Academy si deciderà a premiarlo. Grazie mille per la piacevole chiacchierata “spalmata” su ben 2 post! 🙂

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  4. Di tutti i film della tua interessante top 20 mi colpiscono soprattutto 3:

    – “Sucker Punch”. Ci giro attorno da anni, ma ancora non l’ho visto. Per certi versi mi chiama a sé, per altri ho il timore che sia una cafonata spaziale. Praticamente chiunque me lo ha sconsigliato, ma la sua comparsa in questa lista potrebbe darmi la spinta decisiva a vederlo

    – “Scott Pilgrim vs. the World”. Vedi sopra, ma con la differenza sostanziale che parecchia gente me lo ha stra-consigliato.

    – “Cloud Atlas”. Questo qui invece l’ho visto, e c’è una storia particolare dietro. Per me “Cloud Atlas” non è un brutto film – anzi, direi che mi è piaciuto – ma l’attesa spasmodica che ho avuto per questa pellicola lo ha fatto diventare nella mia testa l’emblema stesso del concetto di “delusione”. Parecchi anni fa ci scrissi un post al riguardo (in cui affronto anche una seconda delusione – quella della lettura del libro): https://troppolontanidallestelle.wordpress.com/2014/06/18/cloud-atlas-o-della-delusione/

    In generale mi piace che nella tua lista convivano titoli onnipresenti nel best of degli anni ’10 – “Parasite”, “The Irishman”, “The Tree of Life” – e film decisamente più inconsueti.

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    • Beh, Luigi, come mi ha scritto in qualche commento sopra la prode Lucia, una classifica come questa è terribilmente personale ed è basata su come ognuno di noi ha vissuto questi 10 anni di cinema…
      Come ho scritto anche a lei, io sono davvero onnivoro, amando gustare sia pellicole estremamente autorali, sia altre molto più mainstream: tutte quelle del mio elenco penso che siano state particolarmente rappresentative di un modo di fare cinema.
      Nello specifico, le due pellicole, di cui hai scritto e che non ti sei ancora deciso a vedere, oltre ad essere da me state molto amate (altrimenti non sarebbero in questa lista!), sono anche due film molto estremi e facilmente equivocabili, con molti livelli di lettura ma una grande consapevolezza ed una ricercata ridondanza, giustificata o dalla trama o da un mood generazionale di certo comic underground, entrambi copiatissimi e fonte di ispirazione per anni.
      Dovresti vederli e lasciarti trasportare non dalle storie ma dal linguaggio modernissimo per l’epoca della loro uscita (viviamo in un mondo veloce).

      Grazie sempre della tua cortesia.

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  5. Quando mi manchi maestro Kasa e quanto mi manca questo tuo piccolo e immenso angolo di web. Un posto magico dove una trashata ricca di CGI diretto dal Tamarro di Hollywood per eccellenza (SUCKER PUNCH, un titolo che è già un programma) trova posto affianco (ma proprio spalla a spalla) all’ultima fatica di un Maestro della settima arte con protagonisti alcuni dei pilastri del panteon attoriale americano (THE IRISHMAN che, faccio mea culpa, non ho ancora trovato il tempo di vedere).

    Esistono due tipi di classiche cinematografiche al mondo. Quelle con una evoluzione, dove i film sono in qualche modo collegati tra loro per fattura, importanza storica o genere (solitamente tendente al redattore di tale classifica) oppure quelle fatte alla cazzo di cane dove tutto è lecito e non c’è alcuna connessione tra i titoli se non appunto il gusto di chi scrive.
    E poi ci sei tu che hai trovato la perfetta via di mezzo, che hai infilato nella classifica titoli che non c’entrano un beneamato tra loro ma che hanno in comune un tema portante.

    Vedo infatti molto omaggio al cinema nella tua classifica: da LA LA LAND che è di fatto la summa dei classici musical hollywoodiani, THE SHAPE OF WATER a rappresentare quel cinema gotico fiabesco figlio di Burton e Del Toro che più di tutti hanno reso “romantico” l’immagine del mostro e del freak (alcuni dei loro personaggi sono stati guide spirituali per un’intera generazione di adolescenti emo/punk…incredibile no? Quanto ci influenzino i film), GRAND BUDAPEST HOTEL che si discosta dal lato dark per restare comunque in ambiente camp in perfetta armonia con uno stile registico autoriale e maniacale (come vedere il Batman di Adam West diretto da Kubrick…pura magia).
    Oppure lo stesso ENDGAME, apice di tutto ciò che vuole essere il cinema commerciale, quello del grande marketing e delle grandi cifre (sia spese che guadagnate) a rappresentare tutto ciò che è “Franchise” (la “F word” che noi nerd e fanboy tanto critichiamo ma in cui ci piace sguazzare).
    E che dire di BIRDMAN, condottiero del meta cinema, film di attori (la storia non è granché, qui a farla da padrona sono le interpretazioni) che parla di film e di attori, parla dell’oggi, parla di Hollywood, di Broadway e di Hollywood vista dal punto di vista di Broadway, con protagonista un attore che ironizza su se stesso e sulla sua carriera, il tutto confezionato con una tecnica registica impeccabile e sperimentale (non che abbia inventato niente, ma piani sequenza di questa portata e grandezza nel cinema moderno…).
    Ma pure SCOTT PILLGRIM che nel suo piccolo riesce a fondere cinema, fumetti e videogiochi diretto da uno dei registi più cool in circolazione (Edgar Wright a capitanare i vari Ritchie, Vaughn, Vogt-Roberts e altri registi “freschi” e che hanno reso questa decade più frenetica e adrenalinica mantenendo sempre una certa classe).

    Insomma tanto cinema e amore per il cinema nella tua classifica. Eppure c’è dell’altro.

    Oltre all’appassionato di cinema vedo una persona affascinata dallo spazio e dal tempo, dal trascorrere degli anni e di come questo influenzi la vita nostra e di quelli che ci stanno accanto
    Vedo tutto questo in ARRIVAL, capolavoro del suo genere (la fantascienza prestata al cinema d’autore) dove il linguaggio stesso diventa protagonista di questa storia che mescola passato e futuro. E il tempo la fa da padrona anche in INTERSTELLAR e INCEPTION diretti da uno dei protagonisti di questa decade e che ha fatto del tempo e dello spazio il proprio asso nella manica. Tempo e spazio usati per raccontare storie grandi ma anche piccole e personali (Amy Adams e Matt McConaughey…che grandi prove attoriali) come per THE TREE OF LIFE del da me tanto odiato Malick. Questo film sarebbe l’apoteosi di tempo, spazio, famiglia e connessioni se non fosse per quell’epopea temporale che è CLOUD ATLAS, la summa di tutto, la prova che la vita, il tempo, le persone e il cinema sono tutti connessi, tutti parte di un grande atlante che ha come indice a inizio pagina proprio la tua classifica.

    Personalmente una classifica così non provo neanche a farla. Troppi titoli, troppa scelta, troppi gusti personali (la mia vederebbe titoli come SUCKER PUNCH in tutte le posizioni XD).
    Se proprio dovessi citare qualche titolo così a sentimento direi MAD MAX FURY ROAD (lezione d’azione da chi l’azione pensavi non sapesse più farla), SWISS ARMY MAN (il capolavoro che non ti aspetti dall’incpit più idiota che possa esserci), l’intera nuova trilogia de IL PIANETA DELLE SCIMMIE (la prova che un bravo attore e un’ottima CGI possono dare vita a qualcosa di…biblico), WARRIOR (lotte fisiche ed emozioali, un Rocky moderno), THE LEGO MOVIE (dio mio sto film…mi fa tanto ridere quanto emozionare…e dire che non mi aspettavo NULLA da questo film con zero premesse) e probabilmente ci metterei nel mezzo anche THE LAST JEDI (il film di Star Wars meno Star Wars che potessero fare…ed è lo Star Wars migliore dai tempi de L’IMPERO COLPISCE ANCORA…cosa vuole dire tutto questo?).

    Ancora complimentoni per la tua classifica amico Kasa, spero di farmi vivo più spesso in questo (almeno per me, almeno per ora) promettente 2020 🙂

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    • Se fossi una persona molto più vanitosa di quanto già io non sia, prenderei il tuo splendido commento (oh, amico mio, ne ricevo molti di commenti ai miei post, ma così calzanti sono una rarità preziosa…) e lo incollerei come post-fazione e come guida per capire la mia classifica!

      Sarebbe un gesto di una presunzione infinita (con il mio ego smisurato che scrive post e poi li completa facendosi scrivere anche l’introduzione, nemmeno fossi un romanziere!), però sarebbe anche una meraviglia, perché ogni tua frase che leggevo del tuo commento era come se l’avessi pronunciata io stesso: mi hai capito benissimo, perché questa Best Dècade è davvero un mio atto d’amore verso la settima arte.

      Come tale, è verissimo che grande spazio lo ha il cinema che parla di cinema (come Somewhere e tutti gli altri che hai citato), dove il linguaggio è sempre un po’ meta-linguaggio, fino al discorso sul tempo ed alla sua circolarità, incarnato da Interstellar, Arrival ed Inception ed infine Cloud Atlas che è un po’ tutto questo messo assieme… Tempo, Cinema, Linguaggio, Spazio…

      Che viaggio rivedere e ripensare la mia chart con le tue parole!

      Poi c’è la tua classifica, quella che non hai redatto in un post, ma che hai pensato, oh sì, in parte anche scritto, con l’anatema di ogni nerd lucasiano, con quell’unicum straordinario ed irripetuto di Warrior (perché un film così Gavin O’Connor non lo ha più fatto), con quel gioiello indimenticabile della geniale coppia Chris Miller e Phil Lord e soprattutto quella meraviglia di Swiss Army Man (ho amici che mi odiano ancora per averglielo consigliato!)…

      Che maratona, ragazzi…

      Grazie Pizzadog, mi sei mancato!

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  6. Commentare una classifica è sempre ingeneroso sia nei confronti dei film sia nei confronti di chi la classifica l’ha redatta.
    Pertanto mi limiterò a parlare dei film che NON ho visto in quanto il parlare di una cosa che non si conosce AMMETTENDOLO è una prerogativa squisitamente ermenautica.
    Scott Pilgrim vs. the World : non l’ho mai visto. Non c’è un perchè. Però Wright mi piace, quindi l’ho aggiunto in watchlist
    It follows: è un horror che mi incuriosisce meno di zero. Sappi che non lo vedrei nemmeno se mi invitasse EmRata a vederlo a casa sua. Da soli. Nel letto.
    Parasite : questo aspetto che esca di nuovo al cinema (ho avuto indiscrezioni in questo senso. Nel frattempo ho recuperato un vecchio film del regista (Murder of mysteries o qualcosa del genere) solo è in koreano sub ita… non so se troverò il coraggio di affrontare la visione.
    Roma : cinema troppo autorale, non ho la minima intenzione di recuperarlo.
    Somewhere : ecco, questo è un altro film che non mi spiego perchè non l’ho visto. La Coppola mi piace, cavolo! L’ho messo in watchlist. Anzi. Vado subito a cercarlo.
    The Tree of Life: vale quanto detto per Roma con l’aggravante che delle inquadrature altezza polpacci di Malick ne ho le tasche piene.
    Grazie per i consigli. Complimenti per le scelte (alcune invero coraggiose) e vedi di rimetterti presto!!!!

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    • La sindrome influenzale crea un certo rallentamento delle funzioni cognitive (oppure all’opposto degli slanci in avanti del pensiero, che però nulla hanno a che fare con la logica), tuttavia sapevo di ricordare bene, quando ho letto questo tuo commento, che tu avessi a suo tempo letto la mia recensione di Somewhere e che avessi lasciato anche un commento di grandissima generosità nei miei confronti e per la mia oratoria, che però non ti avrebbe bloccato nel tuo convincimento di NON vedere il film…

      Detto questo, siccome so che il tuo tempo è sempre mal ripartito tra l’enormità di CIÒ CHE DEVI e la piccolezza di CIÒ CHE VORRESTI, ti consiglio a tempo perso di riguardarti alcune delle clip che avevo messo nel post, perché il film è esattamente come traspare da esse…

      Sugli altri titoli, non farei nulla per convincerti a guardare un film come Roma (se non contiamo che l’ho già inserito in uno speciale dispaccio per un certo Pietro, dei piani alti…), mentre un tentativo lo farei per The Tree of Life coadiuvato dall’amico Wwayne (che lo apprezzò non poco).

      Mi stupisce invece che tu non abbia ancora visto Scott Pilgrim vs. the World, primo perché è il film che ha lanciato sua maestà Mary Elizabeth Winstead (io l’amo), secondo perché ha un linguaggio così innovativo da essere stato per anni fonte di ispirazione.

      Scuaa l’inusitato per me tono serioso della risposta, ma è un mio meccanismo di difesa contro la débandade mentale da virus…

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      • Mi piace cambiare opinione, lo trovo un sintomo di apertura mentale.
        Per farti un esempio di quando sia capace di cambiare opinione, ricordo che circa 20 anni fa, quando da poco era scoppiato il fenomeno “Soprano” (la trasmettevano in seconda serata su Canale 5) guardai un episodio incuriosito. Ne fui disgustato: nemmeno finii di vederlo.
        Poi, anni dopo, approccia nuovamente la serie creata da David Chase, ‘stavolta in maniera può organizzata, e me ne innamorai a tal punto da considerarla ancor oggi la miglior serie tv ma realizzata…

        Non ricordo perchè scrissi che non avrei visto Somewhere, tuttavia non credo di allontanarmi troppo dal vero se dico che ero fresco della visione di BLING RING (film che mi deluse assai) e che quindi, di riflesso, tendevo a rigettare le altre opere della Coppola.
        Per altro, successivamente, mi è capitato di vedere altri suoi film, tra cui l’intenso L’inganno.
        Tra l’altro non so se potrò soddisfare il mio desiderio entro breve, giacchè dando una scorsa alle mie classiche fonti “legali” e “meno legali”, purtroppo questo film non si trova. Dovrò approfondire.

        Riguardo Scott Pilgrim, non so che dirti, nel senso che proprio non so perchè non l’abbia mai visto… Tra l’altro, a mia discolpa, debbo dire che non sono mai stato un grande fan della Winstead, il che forse ha attenuato il mio interesse. Comunque a breve colmerò la lacuna!!!!!

        Buona domenica fratello. Vai giù di brodino e tachipirina e vedrai che tra due giorni sarai come nuovo!!!!

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  7. Cloud Atlas! Ricordo quanto ne rimasi affascinato da quel film. Uno dei film indipendenti più costosi di sempre dove sono riusciti a trasporre perfettamente L’atlante delle nuvole cambiando il ritmo (nel libro si partiva dal 1800 per arrivare al periodo post-apocalittico e poi si faceva il percorso inverso). Un film di fantascienza incredibile.
    Parasite è stata una delle sorprese più belle degli ultimi anni. Un film che mi ha colpito per la sua enorme forza, per la sua comicità e per la sua tragicità, un film che parla di lotta sociale e consumismo in maniera feroce e diretta.
    Scott Pilgrim vs The Wolrd è uno dei film tratti da fumetto più sottovalutati di sempre. Ha un ritmo incredibile, non annoia mai, riesce a divertirti e a sorprenderti, mi dispiace tantissimo per il suo flop ma sono anche contento di vedere che c’è gente che lo sta riscoprendo e che lo apprezza.
    It Follows è un film geniale. Parte da un’idea molto intelligente e la sfrutta alla perfezione creando la tensione basandosi sul fatto di non sapere chi è il mostro e quando apparirà e quindi sospetti di tutti. E’ un film che parla anche di ragazzi adolescenti abbandonati a loro stessi che se la devono cavare da soli (infatti nel film non appaiono quasi mai gli adulti). Insieme a Babadook è uno dei film horror più belli di questa decade.
    Ci sarebbe così tanto da dire!

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    • La cosa bella è che TU avresti tante cose da dire e non è una frase fatta: lo sai che parlare di cinema con te è per me sempre un grande piacere ed anche in questa occasione…

      Tanti film, tante riflessioni, ma mi soffermo solo su una di esse ovvero sulla tua frase “Uno dei film indipendenti più costosi di sempre” che hai scritto a proposito di Cloud Atlas: non so se molti si sono resi conto di quanto, ogni volta, le sorelle Wachowski rischiano (in capitale e credibilità produttiva) quando fanno i loro film, così come quando lavorano per la televisione, perché il loro è davvero un cinema indipendente, libertario, immaginifico, effervescente, multicolore come non se ne trova in altre grandi produzioni.

      Insomma, il mondo della narrazione per immagini è zeppo di idee come le loro ed anche decisamente più forti e nette nella denuncia di limiti, diseguaglianze ed iniquità, ma ciò che colpisce nelle Wachowski è l’aver deciso di mettere in gioco un cinema miliardario, un linguaggio mainstream, che riesce a raggiungere tutti coloro che lo vogliono accettare.

      E si, ci sarebbe tanto da dire…

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  8. notevoli “Joker”; “Parasite”, “Roma”. Bellissimi “Arrival”, “Birdman”, “Cloud Atlas”, “Inception”, “E’ solo la fine del mondo” (tra l’altro su questo film, mia nipote ha dato anche un esame all’università: notevole). Dolcissimo “La forma dell’acqua”…. Come sempre ottime scelte da intenditore (!)

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    • Grazie Barman, le tue parole mi fanno molto piacere: sto attraversando un periodo in cui sono letteralmente divorato dallo stress (cuore che batte fortissimo, micro-attacchi di panico, sentimenti altrui sacrificati sull’altare grigio dell’immanenza) per problemi di carattere economico e giuridico, legato ad antiche vicissitudini amministrative e tutto questo mi fa sentire così lontano, da ascoltare i suoni e le voci che provengono da WordPress come un riverbero in sottofondo… Lo sciabordio del mare di chi dorme sulla spiaggia…
      Vorrei venire nel tuo nuovo locale e perdermi con una bottiglia di rum agricolo, mentre ascolto qualche ballata esotica di cui non comprenderei l’esatto significato delle parole, lasciandomi però cullare dall’ipnotica cantilena.

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  9. Cazzarola….Vergogna a me!!!!
    Questo me lo ero perso Kasa!
    Non mi pronunciò perché molti non li ho ancora visto e altri si.
    (Ho visto the Dark fate qualche giorno fa’ pensa a che livelli beceri sono…ma è un periodaccio mi perdonerai…?)
    Grazie come sempre per il post ,in cui mi sono persa perché sai che sono come una bambina con le fiabe della buonanotte,che si siede e ascolta i tuoi racconti .
    Comincerò con Parassite.
    A presto!

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