The Gathering Season Finale: prove tecniche di Fine del Mondo, Parte 2

Cover-Gathering-Vol.-22

There are more things in heaven and earth, Horatio,
Than are dreamt of in your philosophy.
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio,
Di quante ne sogni la tua filosofia.
(William Shakespeare, Hamlet, Atto I, Scena V, Hamlet to Horatio)

Questo aforisma, estratto dalla tragedia certamente più famosa del “bardo”, viene da sempre usato per indicare quanto vana possa essere l’illusione della filosofia e della scienza nel cercare di fornire spiegazioni sull’origine delle cose e del mondo e soprattutto nel provare a fornire un perché a tutto ciò che ci circonda, quando invece moltissime cose continuino a sfuggire all’umana comprensione.

Tutto ciò è assolutamente vero, anche se non per questo la risposta debba essere cercata necessariamente nella metafisica, quanto piuttosto, a mio modesto giudizio, nei limiti del nostro modo di pensare, ma questa è ontologia spicciola o persino brutale semantica retorica, perché quello che a noi preme qui, ora, è la fascinazione dei concetti stessi di Magia e Demonio, perché quando il Cinema li ha incontrati nelle sue espressioni artisticamente più alte non ha mai davvero dato risposte, perché va ricordato sempre che l’Arte s’incaglia nel didascalismo, mentre fiorisce nell’intuizione e nell’empatia, a volte anche a dispetto della logica narrativa.

Il-Bosco

Prendete ad esempio il mirabile racconto breve “Il Bosco“, pubblicato da Gianni Gregoroni proprio la notte di Halloween sul suo blog, in cui il lettore viene accompagnato, da una mano fintamene amichevole e familiare, nel cuore di una vicenda minima, un piccolo incidente di percorso, illudendoci che la logica deduttiva di tradizione novecentesca (in cui tutto si svolge in base ad un rapporto di causa ed effetto) possa illuminare la giustezza delle scelte del protagonista, per poi invece mostrarci che il maligno è già tra di noi, nascosto nella nostra stessa ombra.

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Per lo stesso motivo, malgrado una certa underestimation critica, io considero una meraviglia unica ed imperdibile “Toby Dammit“, il cortometraggio diretto da Federico Fellini e scritto dallo stesso maestro riminese assieme a Bernardino Zapponi, affinché fosse il terzo episodio del film collettivo italo-francese del 1968 “Histoires extraordinaires” (in Italia “Tre Passi nel Delirio“).

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Usando come canovaccio un irriverente e liberissimo adattamento del racconto gotico di Edgar Allan Poe “Never Bet the Devil Your Head – A Tale With a Moral” del 1841 (in Italia tradotto con “Mai scommettere la testa col diavolo“), Fellini parte come suo solito dalla superficie di un intento fintamente moraleggiante (quasi in ossequio alla ricca borghesia italiana del periodo, a cui ogni suo film strizza volutamente l’occhio, cantandone sia le virtù, sia le perversioni), dipingendo la decadenza morale e la lussuria di un divo del cinema lontano dai riflettori, ma poi, come un Paul Schrader ante-litteram (illuminato scrittore di cinema che, da Taxi Driver a Raging Bull, fino a Bringing Out the Dead, forse il suo vero testamento poetico, si è specializzato nelle descrizioni di uomini autodistruttivi), si tuffa direttamente nel pozzo del delirio ossessivo, trasformando ogni cosa in un fantasma e più avanti in un demone.

Bringing-Out-the-Dead

Federico Fellini dà qui libero sfogo al suo straordinario estro visionario, dipingendo sullo sfondo, in modo artificioso, una Roma lugubre ed opprimente, piena di figure surreali, che si muovono per a creare una sensazione di malessere e disagio disturbanti, quasi che i personaggi secondari fossero tutti abitanti in realtà di quella psiche in via di disgregazione dello stesso attore protagonista del racconto, perché egli è un’anima venduta al demonio, lanciata a folle velocità verso il suo ultimo viaggio: per chiunque abbia un minimo di senso estetico e memoria filmica, gli echi di questa immensa lezione di cinema sono riscontrabili anche recentemente, in tante opere innovative ed elaborate, non ultima la prima stagione della fiction Legion di Noah Hawley (dove, non a caso, il meglio è regalato proprio nei momenti meno esplicativi ma solo apprezzabili per coinvolgimento estetico e turbamento).

Legion

Ecco perché Toby Dammit è uno dei numi tutelari anche del nostro Kasabake The Gathering, perché ha voluto scegliere di rappresentare il Maligno non come un Lucifero da iconografia classica, ma come l’immagine di una bestialità individuale, facendoci intuire che le dannazione è personale, così come lo scotto da pagare (concetto che troveremo anche nella particolare abilità magica chiamata “Descensum”, all’interno del bellissimo Chronicle pubblicato qui di seguito).

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Accade così che in un dialogo del film, Toby, l’attore inglese interpretato da Terence Stamp (probabilmente qui nella parte più ispirata di tutta la sua lunghissima carriera), dice “For me the Devil is friendly and joyful. He’s a little girl” ed effettivamente, senza alcuna spiegazione razionale, ma solo per empatia artistica, Fellini ci presenta il Diavolo con le sembianze di una bambina bionda che gioca con una palla: come ricordato dallo stesso regista, esiste anche un delizioso richiamo visivo tra la fanciulla satanica di Toby Dammit e Melissa, la bambina fantasma dello stra-cult horror di Mario Bava del 1966 “Operazione Paura” (distribuito negli USA con il titolo azzeccatissimo di “Kill, Baby… Kill!”), che a sua volta era una citazione della bambina uccisa nel film di Fritz Lang del 1931 “M – Eine Stadt sucht einen Mörder” e questa è una cosa che adoriamo, per l’assoluta splendida illogicità di questo filo rosso che congiunge una vittima e la fa diventare carnefice ed infine monarca di un regno metafisico.

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I mezzi tecnici ed economici di cui ha sempre disposto Fellini furono per ogni suo film quasi sfacciati in confronto all’economicità dentro la quale si è ogni volta mosso qualsiasi regista italiano di film di genere, tanto che, mentre la bambina Melissa del film di Bava era in realtà un bambino maschio, con indosso una parrucca da donna, il Diavolo di Toby Dammit aveva tutta la maligna espressività della giovanissima attrice Marina Yaru, che aggiunse un tocco di morboso candore all’orrore che contraddistingue tutto il suo accompagnare il protagonista verso il finale della storia.

American-Horror-Story

Ora, però, è tempo di lasciare le suggestioni di Fritz Lang, di Mario Bava e di Federico Fellini, perché è arrivato il momento di farci invece accompagnare da Liza dentro i misteri della Stregoneria, del Voodoo e persino dell’Antico Egitto: reduce dal suo bellissimo ed appassionato excursus sulla serie televisiva “American Horror Story”, appena pubblicato sul suo blog, la nostra eroina ha infatti regalato al nostro Kasabake The Gathering un contributo di assoluta eccellenza, con un racconto stand-alone nel quale la parte storica e documentaristica scivola lentamente in quella romanzesca, per sfociare infine nella frenesia adrenalica della suspense.

Leggete ed ammirate!


Titolo-Chronicle-25

Post-Fata-Resurgo

La voce di Trilce risuona ancora nella mia testa.
Borbottando scazzata, mi trascino fino alla macchina del caffè. Un’occhiata di sicurezza al katanakake, sì, a posto… Impugnatura a sinistra, taglio in alto, katana sopra, wakizashi sotto: “Non preoccuparti Blackgrrrl, stai per tornare!
Con la mug testadimorto tra le mani e il profumo del caffè nelle narici, mi perdo con lo sguardo oltre la finestra e mentre sento in sottofondo il rumoreggiare di Bourbon Street, comincio a vagare nella mia memoria: eccomi da bambina, davanti al camino, insieme a mia nonna che mi racconta storie incredibili sugli Dei e gli spiriti dell’Antico Egitto.

L’anima di Ra

Cos’è una Fenice, nonna?” chiedo succhiando un rametto di liquirizia.
Era un Uccello sacro, un essere favoloso!” Mi risponde sorridendo la mia antenata. “Aveva l’aspetto di un’aquila reale, con un lungo becco affusolato, lunghe zampe ed un piumaggio di splendidi colori: il collo era color dell’oro, rosso acceso le piume del corpo, con maestose ali, in parte oro e in parte porpora ed infine una coda azzurra, con dentro alcune penne rosee… Dal capo, le scivolavano giù morbidamente due lunghe piume, una rosa ed una azzurra ed altre due identiche le pendevano dalla coda piumata, con in più una terza di color rosso-fuoco…
Dalle sue parole prende poi vita la leggenda e la verità di quell’essere mitologico: “La Fenice, bambina mia, era l’anima di Ra, il dio del Sole, fonte di vita di ogni creatura nel mondo! Dopo aver vissuto per 500 anni, quando la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e cominciava a costruire un nido, in genere sulla cima di una quercia o di una palma. Qui accatastava le piante balsamiche più pregiate, con le quali intrecciava una sorta di gabbia a forma di uovo, grande quel tanto che fosse stata in grado di trasportarlo (dimensione ottimale che raggiungeva solo dopo svariate prove ed errori). Infine, ultimato il suo rifugio, vi si adagiava dentro, lasciando poi che i potenti raggi del sole incendiassero il nido e con esso anche lei, lasciandosi avvolgere e consumare nelle sue stesse fiamme.
Mentre mia nonna parla, mi sembra quasi di scorgere dietro di lei, in controluce, come in un filmato sovraesposto, le immagini animate del suo racconto ed io resto ipnotizzata a godermi quello straordinario documentario di metafisica e leggenda.
Per via della grande quantità di braci di cannella e mirra di cui era composto quel bozzolo straordinario, la morte per combustione di una fenice era quasi sempre accompagnata da un caratteristico ed assai gradevole profumo” continua la mia antenata, ora anche un po’ divertita.
Dopo che si erano spente le ultime fiamme, dal cumulo di cenere emergeva infine un piccolo uovo e quegli stessi raggi solari, che prima avevano arso il nido, ora facevano crescere rapidamente quel bozzolo di nuova vita, fino a trasformarlo, nell’arco di tre giorni, nella nuova Fenice… Giovane e potente, ella avrebbe volato alta nel cielo e si sarebbe posata immancabilmente sopra l’albero sacro della città e dalla sua gola sarebbe di nuovo alitato il Soffio della Vita e il Suono divino, quella Musica immortale che ancora una volta avrebbe animato il cuore di Ra.

Il mio caffè è finito e la storia anche… Cazzo, sono più rincoglionita di prima!
Mediterò… farò una doccia e poi prenderò armi e ritagli e andrò da Trilce…
Armi e ritagli???? Armi e bagagli, pezzo di idiota! Vatti a fare una doccia fredda e ripigliati!!” Sbotto a voce alta rimproverandomi. “Siamo alla fine, vedi di svegliarti o faranno di te un cumulo di carne trita, cazzo!!
Rivoglio l’isola e il mio Samoano gigantesco…
Accendo una sigaretta, avverto le emozioni negative degli altri come punte di spilli dolorose e improvvise ma… Tempus fugit, come diceva quel cazzo di filosofo e non posso pensare a loro.
Triste, ma è così… ognuno di noi ha un compito preciso ma…
Ma è come se mi mancassero tre pezzi per finire il puzzle… e tutti e tre portano a Trilce.
L’ectoplasmica, cosmica e potente Trilce… L’Impenetrabile Trilce, che vedo avvolta in una nebbia oscura e maligna, ma anche stranamente tranquilla. La vedo seduta, regale e altera su una poltrona di velluto rosso…
E’ vicina… devo solo trovarla….
Afferro la Katana con mano salda. L’anima di Blackgrrrl intrappolata brilla così lucente da ferire gli occhi.
In spalla lei, nel fodero nascosto della giacca di pelle il wakizashi.
Aggancio gli anfibi e stringo le fasce da pugile alle mani.
L’Antico Registro, il libro con la Cronaca dei Tempi che Furono e che Sono, quello che Sakamoto mi ha mandato, è ancora aperto sulla pagina dove, come un urlo rosso sangue, risaltano queste parole: “La Suprema. La Figlia di due Mondi. Bomba Nucleare Divina.
Lo chiudo, afferrandolo di scatto, quindi corro giù’ all’aria aperta, mentre penso a voce alta: “Ora sapremo, Trilce, ora sapremo…

Per le strade di New Orleans

La magia, è considerata al pari di un’ereditarietà genetica, che connette una persona con gli elementi e le forze della natura in modo da poterla utilizzare sia per il bene che per il male. Ricordate: la Magia e il Potere hanno un prezzo.
(Scáthach, La Prima Suprema)

Attraverso a passo svelto Bourbon Street, seguendo il gigantesco uomo che ho trovato subito fuori dal mio portone. E’ silenzioso, ma cammina velocemente e così mi ritrovo di lì a poco in Royal Street.
Fermati!” Dice la voce di Trilce nella mia testa, “prendi un bel respiro, concentra tutta la tua forza… Raggiungermi non sarà facile
Un senso di nausea e di terrore mi assale… Ora capisco perché la vedevo avvolta da un velo oscuro… Vive nella casa maledetta di Delphine Lalaurie!!
Dea, aiutami!! Cazzo, stavolta è brutta davvero!!” Imploro, mentre la testa comincia a ronzare dolorosamente e il cuore pompa il sangue a mille.
L’uomo silenzioso indica l’ingresso della villa, fa un mezzo inchino e se ne va.
Sentire singhiozzare, vicino alla fontana, a meno di dieci passi dalla porta, mi fa venire i brividi, mentre un suono di catene che tintinnano, vicino alle scale, mi fa poggiare la mano sul pugnale.
Urla disumane arrivano improvvise dall’attico e dagli alloggi della servitù: la casa è ancora infestata dagli spiriti degli schiavi torturati a morte da Madame Delphine…
Troia psicopatica bastarda!!” Urlo a gran voce, come se farlo potesse bastare a spazzare tutto il male inflitto in questo schifo di villa, ma la sensazione di paura e d’inquietudine continuano a pesare come un macigno…
Arrivo alla porta del salone… ed eccola lì. Splende Trilce, di una potente luce bianca che la protegge dal velo nero di tutto quel male…
Finalmente, Guaritrice…” Dice con freddezza altera.
Già, finalmente davvero!” Rispondo con sarcasmo, aspettandomi di diventare un mucchietto di cenere nel tempo di un nulla. “Sono arrivata, ma prima di cominciare il rito, vorrei leggerti una cosa…” dico aprendo il mio zaino. “Tu terrai la mia Katana, così l’anima di Blackgrrrl sara’ al sicuro… Ascolterai con pazienza le cose che io leggerò ed io alla fine avrò le mie risposte
Poi, mostrandole l’Antico Manoscritto che avevo portato con me, continuo con finta sicurezza: “Questo che vedi è un Antico Registro, un diario di fatti mai narrati, che un amico mi ha fatto avere con non pochi problemi… Quindi, ora, mettiti comoda… Perché si va a cominciare…
Probabilmente Trilce sa benissimo che tutta questa messa in scena è stata costruita solo per permettere a tutti gli eroi blogger di conoscere la verità su quest’essere a cavallo tra due mondi ed a differenza di me, ella vede certamente la folla di Prodigi che, in accordo con l’astuto PizzaDog, mi stanno circondando, per fare da cassa di risonanza e trasmettere il mio racconto agli altri eroi, ma non importa: oramai sono troppo esposta e non mi fermerei nemmeno di fronte al Giorno del Giudizio e non saranno né le Mura di Gerico né una Regina Voodoo o chissà cos’altro ad impedirmi di tenere alta la voce!
Impongo alla mie mani di non tremare ed alla mia voce di restare calma e forte, quindi, in qualche modo, inizio a leggere.

Streghe e Regine nella Nuova Salem

Un tempo, una donna inglese di nome Scáthach, figlia dei Druidi e dei loro conquistatori Romani, adoratori degli dei antichi, lasciò l’Inghilterra da clandestina ed intraprese un viaggio afflitto dalla sfortuna, verso terre sconosciute, durante il quale molti uomini morirono.
Approdata nel Nuovo Mondo, ella venne scoperta ed i soldati la incolparono per il viaggio tumultuoso: essi credevano infatti che gli dei del mare si fossero adirati perché avevano viaggiato con una donna a bordo e così condannarono Scáthach a bruciare sul rogo. La donna però, che serviva altri dei, molto più antichi e primordiali dei loro, reagì a quella volontà di vendetta sterminando l’intero esercito romano appena sbarcato.
La colpa di quel massacro ricadde infine sui nativi, mentre Scáthach fuggì nella landa selvaggia, nascondendosi sotto le sembianze della Strega dei Boschi, portando in questo modo l’antica magia nel Nuovo Mondo e creando al contempo anche qualcosa di nuovo ed inaspettato.
Per questo, Scáthach è considerata a tutti gli effetti la Suprema Originale, la prima mai esistita

Nell’inverno fra il 1691 e il 1692 a Salem, contea di Essex, Massachusetts, Elizabeth “Betty” Parris e Abigail Williams, rispettivamente figlia e nipote del parroco Samuel Parris, iniziarono a comportarsi in modo inusuale: in particolare a rimanere taciturne, a nascondersi dietro vari oggetti e a strisciare sul pavimento.
Nessuno dei medici interpellati riuscì a dare una spiegazione dei disturbi delle ragazze: uno dei dottori, William Griggs, concluse che poteva essere un caso di possessione diabolica. Egli non avrebbe potuto, quindi, curare le due ragazze, perché il malocchio non era una malattia, bensì un crimine, perpetrato da una strega o da un mago a danno di un’altra persona, di competenza pertanto delle autorità giudiziarie.
L’attribuzione alla stregoneria della causa della condotta anomala delle due giovani non era un fatto automatico nella cultura di quel gruppo sociale e così, all’inizio, il comportamento delle ragazze fu interpretato solo come bizzarro: in un primo momento, il reverendo Parris decise persino di non rivolgersi alle autorità giudiziarie, ma si limitò a chiedere consiglio agli altri pastori locali, i quali lo consigliarono di affidarsi a Dio e di lasciare che il tempo facesse il suo corso.
Tuttavia si erano già diffuse voci sul malocchio e dato che nel frattempo anche altre adolescenti avevano iniziato ad agire allo stesso modo delle prime due ragazze, molti abitanti del villaggio premevano per risolvere la faccenda diversamente.
Questo fece precipitare la situazione e diede inizio al cosiddetto Grande Processo alle Streghe, iniziato per l’appunto nell’Aprile del 1692, proprio nel villaggio di Salem, ma estesosi poi anche alle città vicine.
Durante i nove mesi del processo, si svolsero una serie di atti terribili, rivolti alle persone accusate di stregoneria, tra cui impiccagioni ed atroci torture, ma si sappia subito che le vere streghe si sottrassero al processo, facendo condannare delle innocenti al loro posto e fuggendo via, verso una nuova città, che da quel giorno le avrebbe ospitate, modificando la sua stessa natura, una terra in cui sarebbero state per sempre al sicuro: New Orleans.

Fu così che, sul finire dell’anno, la strega Suprema di allora, non essendo in condizioni di affrontare quel viaggio, decise di suicidarsi, sottoponendosi al rituale di sangue conosciuto come la Sacra Assunzione, durante il quale l’estremo sacrificio di una Suprema ne permetteva il sorgere di una nuova, in questo caso della leader che avrebbe guidato tutte loro verso la Nuova Salem.
Qui, però, le Streghe provenienti dal Massachusetts dei Padri Puritani (bianchi e fanatici religiosi estremisti) trovarono che era già presente un’altra potente congrega magica: il credo del Voodoo era arrivato nelle strade di New Orleans dalla lontana Africa occidentale, grazie alla deportazione degli schiavi, trasformandosi in un insieme di elementi cristiani, magia della natura e spiritualità satanista Haitiana, che divenne quasi subito la credenza principale della numerosa popolazione nera della città.

Questo malaugurato incontro diede vita così a due diverse fazioni, con al centro due grosse congreghe magiche di diversa etnia, una di streghe bianche ed europee e l’altra africana-haitiana: due modi differenti di intendere la magia e due donne Leader a capo di tutto ciò, la Regina Voodoo Marie Laveau e la Suprema Anna Leigh Leighton. Iniziò, così, una faida durata circa dieci anni, fomentata anche dalle tensioni razziali. tra le due fazioni.
Il sanguinoso conflitto ebbe fine solo quando le due potenti leader firmarono un accordo di pace e tolleranza reciproca, per il quale nessuno avrebbe mai comunque potuto invadere il territorio altrui.

Ma qualcosa successe: la Suprema Anna fu assassinata.
A lungo si vociferò che ad ucciderla fosse stata Fiona Goode, la prescelta per essere la prossima Suprema, durante uno scontro magico. In realtà non fu mai scoperto chi o cosa uccise la Leighton e con il tempo si andò rafforzando la teoria che qualcosa o qualcuno di ancora più potente di loro, non volesse il prosieguo dell’alleanza tra le due potenti congreghe.
L’unico vero testimone dell’accaduto fu il leale maggiordomo di Anna, che, ritrovato con lei tra le braccia ormai morta, preferì tagliarsi la lingua piuttosto che tradire lei e la sua vera natura.
In questo modo, chi uccise la Suprema riuscì a mascherare ciò che aveva stato fatto, lasciando ricadere la colpa sulla Congrega di Marie Laveau.
Inoltre, nessuno sapeva che Anna, in barba alle tensioni e contravvenendo ad ogni accordo, si era innamorata proprio di uno dei fratelli di Marie portatore del “gene” e ricambiata aveva messo al mondo, l’anno prima di morire, una figlia, che aveva nascosto agli occhi del mondo

Con quest’ultima frase, concludo il mio racconto e la mia lettura. Chiudo con calma il registro e poi alzo lo sguardo, non senza vero terrore nel cuore, ma anche con l’eccitazione incosciente di chi vuole urlare la verità, puntando gli occhi addosso a Trilce, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo, immobile come immagino lo fossero anche i prodigi mandati da PizzaDog per fare da trasmittenti al resto dei blogger, in questa specie di tele-conferenza metafisica!
Poi inizio a parlare: “Nel 2013, la popolazione delle streghe subì un drastico calo, a causa dei tanti cacciatori di streghe, ma anche per il fatto che molte famiglie portatrici del gene avevano deciso di non riprodursi più…
In quella specie di mausoleo oscuro, che era il salone dove mi trovavo, si respirava un’atmosfera di tensione pazzesca, come se fossimo tutti coscienti di camminare sopra una montagna di candelotti di dinamite inzuppati di nitroglicerina instabile.
Incurante del pericolo, faccio due passi avanti verso Trlce, proseguendo nella mia spiegazione, con voce misuratissima: “Il numero delle streghe passò rapidamente da 60 a 4… Di queste, 3 morirono assassinate, mentre la quarta ed ultima… beh, mia cara” assoporo in bocca la rivelazione che sto per fare, come un detective dei primi del ‘900 che sta per svelare ai presenti il nome dell’assassino, “la quarta sei tu, non e’ vero?

L’ultima Suprema

Mi aspettavo un fulmine, un’esplosione di qualche tipo, delle urla demoniache tali da spappolarmi i timpani o liquefarmi il cervello ed invece, dopo le mie parole, ci fu solo un silenzio terrificante.
Okay! Penso, tanto vale arrivare fino in fondo: “Ti ho osservato, Trilce, ho ascoltato i racconti di chi ti ha incontrato e conosciuto prima di me, ho letto questo registro, per ottenere il quale il mio amico Sakamoto per poco non ha perso la vita ed ora io ho capito tutto! Un certo numero di abilità e capacità magiche sono state mostrate durante questi tempi bui…
Si, le Sette Meraviglie” risponde infine Trilce, con una smorfia a metà tra la sorpresa e l’ira.
Esatto!” Dico io, nemmeno fossimo ad un esame di stato o ad un colloquio di lavoro! Il mio imbarazzo si sta declinando attraverso un atteggiamento sempre più ostile verso Trilce, anche se spero che lei non lo viva così… Per il mio bene!
Sono abilità magiche che ogni strega, a qualunque congrega appartenga, deve necessariamente possedere per poter diventare una Suprema… Oppure mi sbaglio?!?” Continuo imperterrita, sapendo in cuor mio che potrebbe incenerirmi con un battito di ciglia.
No, non sbagli” ribatte lei, con un ghigno strano.
Un brivido fortissimo mi percorre la schiena: “Ok! Allora vado avanti ad elencare…
Prendo dallo zaino l’antico documento ed i miei appunti per la traduzione e comincio così la mia testimonianza, sempre a beneficio e conoscenza di chiunque fosse ancora in ascolto ed un po’ anche perché è tutto così talmente oltre qualsiasi umana capacità di controllo, che ho bisogno anch’io di sentire dalla mia stessa voce la declamazione queste prove, per non diventare pazza del tutto…

Telecinesi: l’abilità mentale di muovere e controllare, con la sola forza del pensiero, oggetti anche molto pesanti o persino d’intervenire a livello molecolare (in qual caso si parla di microcinesi)… Ce l’hai!
Pirocinesi: l’abilità psicocinetica di controllare il fuoco e/o incendiare un oggetto con la forza del pensiero, senza l’ausilio di alcun mezzo fisico… Ce l’hai!!
Concilium: l’abilità di imporre la volontà di uno su un altro. In questo modo, il pensiero individuale, il comportamento, le emozioni e le decisioni delle persone possano essere controllabili e orientate da parte di sorgenti esterne alla psiche umana dell’individuo assoggettato… Ce l’hai!!
Trasmutazione: La capacità di far vibrare la materia a livello sub-molecolare, creando un attrito considerevole tra le particelle che la compongono; questo attrito genera calore che si sprigiona, conseguentemente, in un incendio della massa coinvolta… Ce l’hai!!
Divinazione: l’abilità di ottenere una conoscenza diretta di un oggetto, di una persona, di un luogo o di un evento fisico attraverso mezzi diversi dai comuni sensi fisici dell’utente. Questa abilità può essere utilizzata attraverso degli oggetti specifici o concentrandosi su degli obiettivi particolari, come ad esempio toccando un determinato oggetto e semplicemente concentrando il proprio pensiero su quello… E anche questa ce l’hai!!
Vitalum Vitalis: l’abilità di trasferire la propria energia vitale all’interno di un individuo morente o di un cadavere, per curarli o riportarli in vita; comuni effetti collaterali sono vertigini o svenimenti… No, non svenire ora, grazie! E comunque, toh, ma guarda… Hai anche questo!
Descensum: il pericolosissimo potere di proiettare la propria anima in quello che è predestinato ad essere il proprio Inferno personale, vivendo direttamente le più grandi paure personale ma arricchendosi di una conoscenza inestimabile… Eh, si, avendoti sentita parlare, so che possiedi anche questa capacità… e così siamo a Sette! Tutte e Sette le Abilità Magiche tramandate di Strega in Strega… ma non è tutto…
Faccio una piccolissima pausa, come per riprendere fiato, ma in realtà solo per reprimere ancora una volta il nodo alla gola strettomi dal panico per la sfida che sto lanciando a Trilce.
Poi, esibendo finta serenità, proseguo l’elenco dei suoi poteri e mi sento come uno degli inquisitori di Torquemada che sta sciorinando capi d’imputazione e prove di satanismo, con la differenza che di fronte a me non c’è una prigioniera in catene, ma un giudice potentissimo: “Mi sono chiesta se per caso possedessi anche altri incredibili poteri, provenienti da diversi mondi magici… vediamoli assieme…

Teletrasporto: l’abilità di spostare in modo istantaneo la materia attraverso lo spazio da un luogo all’altro… Aspetta, fammi controllare… Si, hai anche questo!
Immortalità: l’essere in grado di vivere per sempre, senza invecchiare mai… Il che spesso comporta che la strega interessata sia anche immune alle comuni malattie ed alle degenerazioni pisco-fische dovute alla altrimenti normale degenerazione cellulare, con relativi vari gradi di invulnerabilità o capacità rigenerative… Ora che ci penso… Quanti anni hai davvero, amica mia?!?
Resurrezione: il potere di ritornare in vita in modo autonomo dopo la morte… Ora mi incazzo… Non lo avrai sul serio anche questo, eh? Si? Bene…
Chiaroveggenza: l’abilità, quella di predire eventi futuri… So che ce l’hai…
Insomma, Trilce” le chiedo ripiegando il documento ed alzando ancora una volta gli occhi verso di lei, “PERCHE’ DIAVOLO NON CE LO HAI DETTO?? TU SEI L’ULTIMA SUPREMA!!

Marie Leveau

Mi rendo conto di aver urlato, spaventata a morte, ma anche ammirata.
Trilce mi guarda e poi, sospirando con fare rassegnato, dice solo: “
Poi, indicando una bara appoggiata sotto una delle grandi finestre del salone, quasi sussurra: “Ma ora non abbiamo tempo per le lungaggini
Il coperchio si apre e vedo uscire Il corpo mummificato di Marie Laveau, niente meno.
Ecco la mia trisavola piu’ potente!… Vitalum Vitalis!!” urla Trilce all’improvviso e la salma di Marie viene investita da un raggio accecante di pura energia. Forte, talmente forte che mi ritrovo scaraventata all’indietro.
Marie Laveau, completamente rigenerata, sviene. Io resto a terra stordita.
Trilce si alza e si muove eterea verso di me, tendendomi una mano.
Poi, sorridendomi mi spiega: “Nulla di ciò che hai scoperto su di me avrebbe cambiato gli eventi sai? Ogni cosa è già stata scritta e così andrà, ma ciò che io sono sarà utile a tutti noi e tutti voi…
Quest’ultima frase fu pronunciata rivolgendosi verso un apparente nulla, ma è chiaro che lo sguardo di Trilce era per tutti gli altri eroi blogger, presenti solo quali ascoltatori invisibili.
Allo stesso modo e per lo stesso motivo, mi servirà anche il Potere di Marie… E’ il Divenire mia cara!” Dice issandomi in piedi, senza alcuno sforzo apparente.
La guardo perplessa, forse aspettandomi ancora una reazione arrabbiata alla mie parole, ma Trilce mi stupisce ancora una volta, apostrofandomi come fossi una scolaretta svogliata: “Forza, Liza!! Vuoi ancora fare la ghostbuster o mi aiuti a fermare quell’essere immondo di Ezekiel e tutta la sua progenie maledetta??”
Ora sono io a sorriderle: “Okay, facciamolo… Ma se sopravviviamo a questa apocalisse di merda, dobbiamo assolutamente andarci a prenderci una cazzo di sbronza al Mardì Gras!!
Il mio Credo non mi consente l’assunzione di alcol” risponde lei con una risatina, “ma se sopravviveremo, faremo un brindisi!

Sono passati tre giorni. Marie Leveau apre gli occhi e si guarda attorno.
Sdraiata sul divano, l’affascinante creola cerca di capire dove si trovi. Quando però lo comprende, il suo sguardo diventa di ghiaccio.
Come osate portarmi a casa del demonio?!? Come osate!!” Urla alzandosi in piedi e avvicinandosi a Trilce, come un leone a caccia.
Mi alzo anch’io con lei, sfoderando lentamente il wakizashi, ma Trilce mi ferma con un gesto della mano e con la telepatia: “La mia Grande Madre non mi farà del male, Liza
Marie nel frattempo ha gettato una fugace occhiata verso di me, ma poi, non ritenendomi evidentemente degna di particolare attenzione, si è rivolta di nuovo verso Trilce…
Riesco a vedere le auree di questi due esseri potentissimi espandersi e penso: Bene, stanno comunicando fra loro… non resta che aspettare che abbiano finito…
Si, capisco” dice a voce bassa Marie. “Ora fammi vedere
Trilce congiunge allora indice e medio e li poggia su una delle tempie della Voodoo Queen. Poi entrambe chiudono gli occhi e il tempo nella stanza si ferma.
Esco dalla sala e seduta sui gradini apro il mio terzo occhio: lo so non dovrei spiare, ma voglio vedere cosa succede quando arriverà al momento della storia in cui si parla di Ezekiel!
E’ un po’ come guardare di nascosto un film muto, da dietro una di quelle pesanti tende di velluto dei vecchi cinema, finché un urlo inorridito esce dalla gola di Marie. Rientro di corsa nel salone, appena in tempo per vederla strisciare sul pavimento, in preda alle convulsioni: occhi rovesciati e una strana preghiera in un francese talmente veloce da risultare incomprensibile.
Trilce su di lei, una mano sul petto ed una in fronte. “Placo” sussurra gentile, “Placo…
Le convulsioni passano e Marie perde i sensi.
Ecchecazzo! Di nuovo? penso dentro di me, alzando gli occhi al cielo.
Modera il linguaggio razza di impertinente…” Mi rimprovera la mia guida.
Ok, ho bisogno di bere… Torno subito!” Esco e rientro nel salone con ghiaccio e Bourbon. Me ne verso due dita impassibile, mentre i rimproveri di Trilce si susseguono nella mia testa.
Nel frattempo Marie ha appreso ciò che abbiamo intenzione di fare.
Siete impazzite per caso?!?” Sbotta la Regina. “Questa è una missione suicida!
Inoltre, l’Evocazione che mi chiedi di fare è terribilmente pericolosa!” Sentenzia la Voodoo Queen accavallando le gambe. Infine, guardandomi con fare gelido, conclude: “Qui, ogni cosa che avete intenzione di fare porterà solo morte!
Non ci sono molte cose da fare di fronte l’assoluto. Perciò m’inchino, quasi inginocchiandomi e con il cuore stracolmo di sincerità, facendo appello alla storia delle mie antenate ed a tutto ciò in cui credo ed ho sempre creduto, imploro: “Ti prego Grande Madre, Regina e Protettrice, solo tu potrai affrontare tutto questo! Ma non sarai sola, noi saremo qui con te, ad intraprendere questo arduo cammino che, se gli dei ed i santi vorranno, noi completeremo, salvando infine questo universo…
Con un sospiro ed un segno della croce Marie annuisce.
Poi il suo sguardo freddo si fa ancora più duro e determinato e da Regina quale è sempre stata, comincia ad impartire i giusti ordini: “Tu, piccola donna ribelle, procurami subito cannella, incenso e mirra. Ed ancora, tre candele nere e bianche ed una croce di legno! Sai dove andare, vero?
Togliendosi di dosso il suo splendido crocefisso e porgendomelo come la più sacra delle reliquie, mi dice: “Quando entri, mostra questo… Avrai tutto e senza perdere tempo… Ora corri, va’ veloce come il vento! Che San Giovanni ti protegga!
Mentre io corro fuori, veloce come se la morte stessa mi alitasse sul collo, dritta verso il Voodoo Shop, Marie Laveau prende una mano di Trilce ed in un sussurro di dolce tristezza, le annuncia: “Figlia mia, Suprema di questo tempo che non è il mio, ora dovrai imparare in fretta… perché scomodare un Lao non è davvero cosa da poco…

Un vecchio amico

Quando ritorno con tutto l’occorrente, la villa è stata purificata: sale e rosmarino profumano l’interno e nella grande sala strani simboli appaiono disegnati sul pavimento.
Ci giro attorno con cautela, osservando Trilce, che sulla sua grande poltrona rossa sembra una regina seduta su un trono di sangue e poi vedo Marie, con in mano la mia Katana.
Mettila giù…” Intimo freddamente alla strega .
Porti con te un Artefatto potente!” Risponde senza neppure voltarsi.
Dimmi, come fa una cosa piccola e debole come te a governare questo enorme potere?” Chiede beffarda.
M’impongo di non rispondere a tono come vorrei, faticando notevolmente a trattenere rabbia e turpiloquio, ma so che se lo facessi questi due esseri potrebbero distruggermi con un semplice schiocco delle dita…
Opto quindi per rispondere con falsa calma: “La mia Stirpe è antica e forte…
Sì, vedo chi sei… Per ora tuttavia dovrai solo vigilare: non interferire nell’Evocazione o tutto sarà stato vano!
Con le candele accese ai lati della grande croce poggiata sui simboli, le due potenti streghe si tengono per mano, come davanti ad un incrocio, pronunciando assieme la formula per chiamare Papa Legba, il Lao, il tramite di spiriti, dei ed entità cosmiche: “Par pouvoir Legba Atibon, Maitre Carrefour, maitre grand Bois, grand Chemin, Legba Barriere, Legba Bois, Legba caille, Legba zancilian, Legba Missebo…. Viè, Viè, Viè, Legba… Ouvre barriere pour nois passère…
La Suprema e la Regina Voodoo vengono avvolte in una nuvola di fumo, dal quale esce un uomo anziano claudicante, vestito di nero, appoggiato ad un bastone, con in testa un cappello a cilindro ed accompagnato da un grosso cane dal pelo corvino.
L’uomo si guarda attorno perplesso, per sbottare poi sorpreso in una fragorosa risata, mentre si lancia in un forte abbraccio a Marie: “Ma chère! Mon immortelle Reine!! Ma belle !!Vous est revenu à la vie !!
Oui, je suis revenu parce que ce monde et menacée par un grand mal mon Papa Legba…
Lasciando che il loro francese del cuore ritorni nel cassetto della nostalgia per le vite vissute assieme, Marie si rivolge poi al Lao nella nostra lingua: “Ti prego, Papa Legba, abbiamo bisogno che tu interceda per noi! Sveglia l’Entità Dormiente nella grande stanza bianca e falle vedere tutto!
Poi, indicandogli la mia Katana sfoderata, che ancora brillava dell’anima di Blackgrlll, Marie conclude la sua preghiera: “Che ella sappia cosa abbiamo bisogno di fare!
D’improvviso un cerchio di fuoco si sprigiona circondando il Lao. Ad occhi chiusi inizia l’Evocazione richiesta, intonando parole in un’antica lingua sconosciuta.
Dall’angolo in cui mi sono rifugiata riesco a vedere ogni cosa. Quello che sta succedendo è l’Armageddon! Rifletto tra me e me.
Mi giro verso le due streghe presenti in questo irripetibile dove e quando e penso: queste due donne sono empiricamente impossibili!
Marie Laveau, figlia di un proprietario terriero bianco e di una schiava liberata creola, nata libera forte e determinata…
Trilce, Strega pluricentenaria, figlia di due mondi, quello della magia bianca e quello della magia nera, immortale ed eterna, Portatrice del Gene della Prima Suprema ed anche di quello del fratello di Marie, Baron Samedì del Voodoo Haitiano…
Cazzo! Assieme sono una Bomba Nucleare cosmica!
Dea, aiutaci! Se il rito dovesse andare storto, non ci sarà un luogo in cui fuggire… Siamo nella merda! Siamo decisamente molto nella merda… Penso terrorizzata.
Le fiamme del cerchio di fuoco si abbassono lentamente. Papa Legba è visibilmente provato: barcollando, si appoggia al suo bastone per non cadere, ma senza un istante di esitazione ci lancia di colpo uno sguardo di fuoco ed intima forte: “Non muovetevi! Mantenetevi saldamente per mano! L’Entita’ cosmica che mi avete fatto chiamare è una creatura ambivalente… a volte benevola, altre malevola… saranno solo le circostanze a farla agire!
Poi lancia l’ultimo avviso: “Ricordate, essa può essere tenuta a bada solo da chi possiede una forte personalità e grandi poteri!
Il suo tempo tra noi sta per scadere. Vedo allora il suo sguardo addolcirsi, mentre dice: “Qui vedo enormi poteri… Siate forti, siate tutte ciò per cui siete nate!
Guardando la sua vecchia amica, ha le parole più toccanti: “Marie… Ma Reine, ma belle, toi et moi, in autre monde… In autre vie!
Infine volge a me i suoi incredibili occhi: “E tu, laggiù!” Con voce roboante, strappandomi al mio abituale pessimismo, mi avverte: “Sii veloce e determinata con la tua spada al momento giusto, perché ciò che affronterai non ha cuore, ma tu saprai lo stesso cosa fare!
Così come era arrivato, sparisce, in una una nube di fumo.

Fuori dal Bozzolo

Sono le 10:30 del mattino. Il tempo sta finendo.
Quando il sole sarà alto, nel momento del suo più forte picco di calore, tutto dovrà essere stato compiuto o l’umanità intera verrà in parte spazzata via ed il resto schiavizzata e sottomesso dall’avvento del Male personificato!
In cielo una stranissima coltre di nubi rosse si sta ammassando sempre più vicina, mentre in strada c’è il deserto… ogni rumore si è come spento del tutto…
Ehm, mie signore… Credo che stia per arrivare!” Dico avvicinandomi alle due streghe.
In una frazione di secondo i simboli di protezione disegnati col sale rosa tibetano si accendono di una luce bianca pulsante e cominciano a moltiplicarsi ovunque, mentre al centro della stanza uno strano intreccio di rami di cannella e mirra, si annoda con la mia katana in mezzo…
Trilce e Marie mi prendono e mi fanno mettere tra di loro. Ora ci teniamo per mano.
Il cuore sembra sul punto di esplodermi nel petto.
Placo…” Mi bisbiglia con voce calma la mia guida in questo strano viaggio. “Placo, in Anima et in Mentis.” Il suono della sua voce mi fa rallentare il battito, restituendomi la calma di cui ho bisogno.
Avanti, piccola fata guerriera sii ciò che devi per rispetto della tua Stirpe!” Mi sprona Marie, stringendomi la mano così forte quasi da stritolarmela.
Da una delle grandi finestre, una lunga coda rossa, fatta di nebbia, si dirige verso di noi, andando ad adagiarsi poco al di sopra della spada, che uscendo dal fodero dove riposava espone alla luce l’anima di Blackgrlll.
CHI SIETE? COSA VOLETE?” Chiede una voce altisonante, uscendo da quella nebbia, che intanto ha cominciato ad avvolgerci tutte e tre, una dopo l’altra, come un lungo e sinuoso serpente.
Un fiorino? Penso scioccamente, ricordando un divertente film con Troisi e Benigni… La mia mente si sta difendendo da tanta enormità.
La nebbia assume quindi forma umana e la sagoma creatasi ci osserva con orbite vuote, mentre torna a chiederci con forza: “COSA VOLETE?!?!
Questo mondo ha bisogno del tuo aiuto, guarda!” Dicono all’unisono Trilce e Marie, appoggiando le loro mani verso l’entità extracorporea e trasmettendogli conoscenza.
C’è solo un modo, come puoi vedere e noi ti preghiamo di fare ora la tua scelta!
Un silenzio terribile cala nella stanza. Veniamo di nuovo avvolte dalla nebbia, poi sollevate di colpo e scaraventate in tre punti diversi della sala.
La mia testa pesa come un un macigno: ho la vista velata e l’udito ovattato….
Sento grida, vedo ombre muoversi velocemente, finché qualcuno mi solleva e mi appoggia ad una parete. Poi di nuovo il silenzio.
Tutti i miei sensi tornano normali, ma le mie compagne sono sparite.
Al centro del salone c’è solo un gigantesco uovo di rami profumati, che sprigiona una luce intensa.
Cerco con gli occhi la mia Katana degli Spiriti e la vedo riposta in piedi, in un angolo, ma non brilla più: capisco che l’anima di Blackgrrrl è adesso dentro quella strana gabbia.
Il sole è alto. E’ quasi mezzogiorno: la sua luce, forte e calda, come le fiamme dell’inferno, colpisce quell’uovo miracoloso e leggendario e tutto ciò che accade da quel momento è sia orribile, sia allo stesso tempo di una magnificenza mai vista!
Sprigionando un profumo intensissimo, il nido prende fuoco, lasciando infine un grosso cumulo di cenere fumante sul pavimento…
Niente panico! M’impongo mentalmente e faccio un passo avanti, ma qualcuno tossisce e con voce roca mi grida di non avvicinarmi ulteriormente…
La cenere si muove, come scossa da un terremoto e da questa si innalza una figura, stagliandosi dritta e con un lacerante urlo di dolore spalanca d’improvviso le braccia, facendo turbinare ogni cosa intorno a sé.
Le voci concitate dei miei amici bloggers mi arrivano come frecce, lanciatemi da chissà dove… Stanno correndo, cercando disperatamente di raggiungere il covo di Ezekiel e poi in qualche modo sento che lo hanno trovato! Sono stanchi e feriti, ma la battaglia sta per iniziare!
Quell’essere si scuote allora di dosso la cenere, spostandosi verso di me e poi grida qualcosa che mi fa accapponare la pelle: “POST FATA RESURGO!! MIRATE LA RINASCITA!! COME LA FENICE DALLE SUE CENERI, COSÌ IO TORNO ALLA VITA!!
CONCILIUM!!” Urla dal buio la voce roca di prima. “CONCILIUM!!” Sta cercando di dare un ordine perentorio: la creatura si ferma, come in stasi.
Dobbiamo andare, è tempo…
Non capisco… Dove sei? Dove siete?” Chiedo con una punta di disperazione.
Non chiedere e tieniti forte! Arriveremo al campo di battaglia in un battito di cuore” dicono quindi due voci, in perfetta sincronia.
Un vortice di energia ci avvolge.
E come un idiota penso “Signor Sulu… Curvatura 7… Ci porti fuori…
Ed è come precipitare…


Anche per questa volta, è tutto: il Kasabake The Gathering è decisamente entrato nella fase finale, dove gli schieramenti si stanno delineando in modo sempre più chiaro ed i nostri Eroi sono quasi tutti riuniti per la battaglia finale contro il malvagio Ezekiel!

Inoltre, dopo questo pazzesco racconto di Liza, sembra proprio che un potente e pericoloso alleato si sia unito alla variegata pattuglia degli  Earth’s Mightiest Bloggers… Ma quanto sarà affidabile?

Lo scopriremo a breve, ma fate attenzione, perché i colpi di scena non sono ancora finiti…

Stay tuned!


Earth_s-Mightiest-Bloggers

Cornice-Eroi


Contributi letterari e multi-mediali.

A differenza di altri miei post, in cui le citazioni di film e di serie televisive inserite nel testo erano spesso solo strumentali alla spiegazione di quanto stavo esponendo (senza essere quindi necessariamente dei consigli di visione), in questo mio pezzo introduttivo al Chronicle di Liza le opere cinematografiche e le fiction che ho indicato sono invece tutte perle assolutamente imperdibili! Pertanto, la loro segnalazione è ancor più necessaria di altre volte:

Toby Dammit“, FRA, ITA, 1968
Sceneggiatura di Federico Fellini e Bernardino Zapponi
Fotografia di Giuseppe Rotunno
Montaggio di Ruggero Mastroianni
Musica di Nino Rota
Interpretato da Terence Stamp, Salvo Randone e Marina Yaru
Regia di Federico Fellini

Terzo episodio del film collettivo
Histoires extraordinaires” (in Italia “Tre Passi nel delirio“)


Bringing Out the Dead“, USA, 1999
Sceneggiatura di Paul Schrader (dal romanzo di Joe Connelly)
Fotografia di Robert Richardson
Montaggio di Thelma Schoonmaker
Musica di Elmer Bernstein
Interpretato da Nicolas Cage, Patricia Arquette e John Goodman
Regia di Martin Scorsese


Legion“, USA, 2017, Stagioni 1 in corso
Ideato da Noah Hawley
Sceneggiatura di Noah Hawley, P.Calloway, N.Halpern, J.Yale
Regia di Noah Hawley, M.Uppendahl, L.Kondracki, T.Mielants, H.Murai, D.Gordon
Musica di Jeff Russo
Interpretato da Dan Stevens, Rachel Keller, Aubrey Plaza


 

25 pensieri su “The Gathering Season Finale: prove tecniche di Fine del Mondo, Parte 2

  1. Liza…quante marce in più che hai. Tutto quadrato, ben inserito, dinamico e avvolgente. tutto perfetto nonostante l’imperfezione di ciò che avete creato dalla e nella distruzione. Un continuo precipitare altrove…. per poi rinascere…. Complimenti di cuore per quanto poco possano valere le mie parole.paola

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  2. Pingback: The Gathering Season Finale: prove tecniche di Fine del Mondo, Parte 2 | Chezliza

  3. Sta diventando peggio del trono di spade… mi aggiro per blog con la paura degli spoiler…

    VOGLIO VEDERE LA FINE,LEGGERE LE ULTIME PAROLE DI QUESTA STORIA

    altrimenti divento pazzo, sappilo

    PS: non mi dilungo in ulteriori complimenti all’autrice del chronicle bensì mi limito ad un ossequioso inchino, mia cara Liza 🙂

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  4. Pingback: …storie | ilperdilibri

  5. Pelle d’oca cari miei, pelle d’oca!
    Tutti i miei più sinceri complimenti a Liza per la sua magistrale e mastodontica opera! Un pezzo inaspettato e mai visto prima!
    Come dico sempre nello spazio dei commenti, questo “gioco” sta tirando il meglio di tutti noi ma ora, in vista del finale, ogni blogger sta superando se stesso con storie diverse per stile e genere pur legati alla stessa trama. Come una enorme partita a scacchi dove ognuno muove la propria pedina a piacimento [occasionalmente quella degli altri] ma il campo da gioco, la scacchiera è in continua evoluzione. Ora, in vista del gran finale, il gioco si fa sempre più intenso.
    Pelle d’oca!

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    • Grazie amico blogger, grazie anche a nome di Liza e di tutti, perché, sappi che in quel “tutti” ci sei anche tu… Non penserai mica di restare per tutto il tempo a Machu Picchu con i tuoi “angeli”, vero? Eh, eh, eh!
      Sei reduce da Lucca, giusto? A quando un resoconto con immagini?

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      • Eeeeh purtroppo quest’anno niente Lucca :/
        Mi sarebbe piaciuto, specialmente in quest’annata ricca di novità, primo tra tutti la presenza di Netflix che al suo esordio alla fiera ha presentato dei panel invidiabili [in confronto alle altre major] e ha portato addirittura dei talent stranieri [cosa che di solito accade solo per il mondo dei comics].
        Te invece ci sei andato?

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  6. Ho apprezzato molto l’introduzione con Toby Damnit e il confronto con Operazione Paura di Bava (quando era bravo quel regista). E il corto di Toby Damnit è davvero ottimo e poi adoro le storie tratte dai racconti di Poe.
    Quest’ultima parte di Liza è stata davvero epica e ho apprezzato moltissimo la figura della fenice e la tematica della rinascita che appare alla fine e all’inizio del racconto.
    Ottimo lavoro!

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    • Grazie, Butcher! Liza ha stupito tutti con un racconto lungo e poderoso, in cui attraversa la storia della stregoneria finendo con la nostra fiction del Gathering, quindi ti ringrazio anche a nome suo!
      Su Toby Dammit, beh, di certo due tipi come me e te, che amano un certo tipo di genere, sanno bene dove iniziano le radici… 🙂

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