Dopo la mia recente serie di tristi articoli e commenti, sugli ultimi lutti avvenuti nel mondo dello spettacolo (che hanno visto la dipartita dei due titani David Bowie ed Alan Rickman, nonché la morte di un oramai immobilizzato Franco Citti di pasoliniana memoria), voglio per questo week-end di metà Gennaio sottoporre alla vostra attenzione un breve racconto (sono 10 pagine in formato pdf), scritto dall’eccellente Gianni Gregoroni (questo il suo blog “ilperdilibri“)
In molti lo conoscono per i suoi contrappunti scherzosi in materia musicale (è un metallaro della prima ora, un rockettaro vichingo dallo spirito cimmerio!) e cinematografica (ha una cultura profonda della settima arte, portatagli dal suo naso sopraffino nello scovare trame interessanti, spunti, stimoli e fascinazioni mentali), ma che è soprattutto uno scrittore sopraffino.
Forte di una tradizione favolistica minimalista, che sembra discendere da quel “The Wind in the Willows (Il vento tra i salici)” di Kenneth Grahame dei primi del ‘900, per poi scorrere come un fiume robusto attraverso il sottobosco multimediale delle “Silly Symphony” disneyane ed approdare alla riva contemporanea delle rimasticazioni post-moderne dei personaggi animati della DreamWorks, il racconto in questione è una deliziosa, accattivante, simpaticissima e frizzante storia on-the-road (o meglio on-the-woods!) che vede protagonista un orso, il Bob che dà appunto il nome al racconto e con lui uno sparuto gruppetto di animali comprimari.
Dirvi di più servirebbe solo a banalizzare la vicenda, nonché a scardinare il gentile meccanismo che rende la lettura leggera come la piuma di Forrest Gump e che lascia, al termine, il dolce sapore del latte di mandorle appena fatto.
Non mi viene in mente nulla di più adatto per un fine settimana passato in comodità, ma voglio aggiungere che questo racconto, come anche tutti gli altri di Gregoroni, sono splendidi compagni di viaggio in tantissime occasioni: durante le ore buie, trascorse a pensare ad eventi tristi o angoscianti, come talvolta capita a chiunque di noi che non viva per grazia ricevuta in un Elysium dove nulla di brutto accade, “Bob l’orso” e le altre novelle del nostro scrittore mi hanno aiutato a ritrovare la giusta misura ed il delicato equilibrio emotivo che ognuno deve mantenere per vivere nel consorzio civile.
Per scaricare il racconto nei vari formati, eccovi i link appositi, tassativamente gratuiti:
Download versione in pdf
Download versione in e-book
Sul sito del nostro Gregoroni, linkato all’inizio di questo post, troverete invece un portale per accedere all’intero universo delle sue meravigliose fantasie, comprese le opere più impegnative e le letture di ampio respiro.
Buona lettura e buon week-end a tutti voi!
Uau!
Sono lusingato. Davvero. Grazie grazie infinite.
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Hai comunque centrato il succo ed il perché della fiaba, niente è difficile se ci si aiuta, non ci sono cose davvero irreparabili o brutte.
Grazie ancora.
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L’ha ribloggato su ilperdilibrie ha commentato:
In un primo tempo non volevo ribloggare questo (bellissimo) post del prode Kasabake, perché spende belle parole per un mio racconto, perché potrebbe sembrare una specie di imbrodolamento… Ma poi mi sono detto: l’articolo è bello? Sì! Allora ribloggalo, proprio per il contenuto, proprio per lo stile usato.
Il piacere di ricevere un post tutto mio da Kasabake è immenso, perché lui è un personaggio profondo, fine, preciso e, se leggete i suoi articoli, sapete quanto sia tecnicamente valido e competente!
Bando alle chiacchiere, eccovelo.
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Accidenti tocca darti del Lei!
Sheraconuninchino
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Scaricati^^ appena posso lo leggo
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