UFO: Alieni malvagi, gonne corte ed i pericoli della nostalgia

UFO 01Quando si scrive di opere cinematografiche molto vecchie e lontane dai nostri tempi, ma dall’altissimo valore artistico e storico (penso a film come “Das Cabinet des Dr. Caligari – Il gabinetto del dottor Caligari” del 1920 di Robert Weine o “Der letzte Mann – L’ultima risata” del 1924 di Friedrich Wilhelm Murnau o l’impareggiabile “Metropolis” di Fritz Lang, quest’ultimo per me tra i primi cinque più bei film al mondo mai realizzati in quest’angolo della Galassia), non si corre mai alcun rischio di essere presi per vecchi rincoglioniti!

MetropolisCerto, si potrà magari venire accusati di essere dei saccenti, che pontificano su opere tediose, che necessitano di forti dose di caffeina per essere viste da svegli (per altro falsissimo con i titoli che ho sopra citato) o peggio ancora degli acculturati, che vogliono sbattere in faccia il loro essere “dotti” (ma non davvero colti).
Insomma, tante cose, ma non degli stupidi nostalgici.

Gerry-Anderson-UFOQuando altresì ci si accinge a recensire o a disquisire su opere appartenenti ad un periodo storico non più attuale ma comunque vicinissimo a noi ed alla nostra giovinezza, allora lo spettro che il nostro giudizio critico sia alterato da quel mix di genuina e sincera ammirazione, che da ragazzini avevamo verso le nostre prime scoperte ludiche (culinarie, sessuali, cinematografiche e televisive) è sempre molto presente e dobbiamo, da bravi recensori, tenerne conto, a qualsiasi età, sempre che si voglia mantenere il punto di partenza del nostro giudizio nel cervello e nel cuore e non nelle nostro basso ventre!

Gerry-Anderson-UFO-02Ricordo che quando gestivo un grosso “store” specializzato in fumetti (per lo più comic statunitensi e manga giapponesi… termini che sono di per sé delle tautologie, ma l’ho voluto puntualizzare per i neofiti) ed entertainment cinematografico e televisivo, da buon negoziante passavo metà del mio tempo ad ascoltare con pazienza i giudizi dei miei clienti sui prodotti in vendita: uno strano zibaldone di straordinarie fesserie, alternate a guizzi di genio, una fiera delle banalità illuminata però a tratti da intuizioni felicissime, le quali poi mi ripagavano sempre della pazienza avuta.

Gerry-Anderson-UFO-03Ho sempre pensato, infatti, che un bel negozio, soprattutto di generi come quelli che vendevamo noi, debba anzitutto essere un bel posto dove sia piacevole (e non solo necessario) recarsi, dove si possa magari instaurare tra cliente e venditore un rapporto di scambio culturale e di fiducia reciproca.
Aggiungiamo inoltre che io adoro ascoltare le chiacchiere della gente: piacere che ho sempre avuto e che continuo a coltivare ancora adesso.

Gerry-Anderson-UFO-04Ad ogni modo,  una delle cose più frequenti che mi capitava, quando  vendevo i cofanetti in dvd delle serie televisive del passato (sia animate che live-action), era ascoltare i giudizi perentori di quella particolare fetta di clientela adulta che, passando in libreria dopo il lavoro e volendo in qualche modo togliersi di dosso la puzza e la polvere del proprio lavoro (foss’anche un lavoro da ufficio, quindi senza reale sporco, ma certo con tanto grigiore), selezionava un bel cofanetto per sé e per la propria famiglia e con il sorriso lo portava in cassa, mostrandomi con orgoglio un campione della propria infanzia.

Gerry-Anderson-UFO-05In quel momento, mi guardavano negli occhi ricercando complicità (in fondo ero loro coetaneo) e dicevano “eh, cartoni animati (sostituisci “cartoni animati” con “telefilm” e si avranno frasi altrettanto valide) come quelli di una volta non ne fanno più oggi!” e lo dicevano appoggiando sul banco serie come “ChiPs” (una delle cose più brutte che l’occidente abbia mai prodotto) o come “Starsky & Hutch” (per carità, gli episodi diretti da Michael Mann saranno anche belli, ma ci sono serie televisive oggi che se li mangiano tra due fette di pane…) o anime come “UFO Robot Goldrake” e “Mazinga” e “Candy Candy”.

Gerry-Anderson-UFO-06Dopo svariati tentativi fatti nei primi anni di lavoro, in cui avevo cercato di “evangelizzare” questo particolare tipo di clientela, indirizzandolo verso nuove forme di intrattenimento televisivo (in campo sci-fi stavano uscendo in dvd con lingua italiana serie come “Battlestar Galactica”, tanto per dire una delle prime e più belle) o di segnalare quanto fosse cambiata l’animazione in qualche decennio (con il percorso fatto da studi come Ghibli o Gainax o Sunrise ed ai capolavori assoluti da essi realizzati), avevo infine capito che il mio era tirare pugni ad un muro di gomma, perché là si stava parlando di un sogno e non di un dato concreto.

Gerry-Anderson-UFO-07Ciò che intendo è che molti di noi fanno ancora adesso fatica a distinguere la bellezza e la qualità di un prodotto (culinario o artistico) perché non riescono più a vederlo nel loro valore intrinseco, ovvero senza quella patina luccicante, quell’aura di magia portata dal ricordo e dalla nostalgia: è il medesimo meccanismo di pigrizia mnemonica per il quale, se non si è dei veri gaudenti, la torta di mele che ci faceva la nonna o la mamma è nei nostri ricordi sempre più buona di quella che potremmo gustare nel ristorante stellato.

Gerry-Anderson-UFO-08Sappiamo però che non è così, che i tempi cambiano e con essi i gusti e le tecniche ed ahimè anche noi: quando mi avvicino, perciò, ad un film o ad una fiction prodotti e distribuiti in un periodo in cui ero bambino o adolescente, cerco sempre di fare lo sforzo di pensare a cosa sto davvero guardando e cosa davvero vado a giudicare e così finisco per essere (cercando la maggiore obiettività possibile) ancora più severo con il mio giudizio critico.

UFO-AliensQuesta lunga premessa per parlarvi di una fiction televisiva che, dopo attenta e severa riflessione, sono certo meriti di essere negli scaffali di qualsiasi appassionato di fiction Tv, di fantascienza e di storia della Televisione, una serie con un nome di sole tre lettere, ma anche universalmente conosciuto per indicare astronavi aliene giunte fino a noi dallo spazio: “UFO”.

UFO-Aliens-02Sappiamo tutti che UFO è in realtà un acronimo coniato dalle forze aeree statunitensi per indicare un Unidentified Flying Object, ossia un Oggetto Volante Non Identificato e quindi, teoricamente, non necessariamente alieno, tuttavia il termine è oramai parte dell’immaginario collettivo mondiale per indicare gli extraterrestri che vengono di nascosto dallo spazio profondo, spesso per rapirci, esaminarci e chissà cos’altro!

Gerry-Anderson-UFO-10Verso la fine degli anni ’60, i coniugi Gerry e Sylvia Anderson idearono e  produssero una serie di show per la Tv britannica, con protagoniste delle marionette animate: “Supercar” (dal 1961 al 1962, 36 episodi da 25 minuti ciascuno, divisi in due stagioni), “Fireball XL5” (dal 1962 al 1963, 39 episodi da 25 minuti ciascuno, tutti in un’unica stagione), “Stingray” (dal 1964 al 1965, 39 episodi da 25 minuti ciascuno, tutti in un’unica stagione), “Thunderbirds” (dal 1965 al 1966, 32 episodi da 50 minuti cadauno divisi in 2 stagioni, ma spesso replicati in 64 mezzi episodi da 25 minuti ciascuno), “Captain Scarlet and the Mysterons” (dal 1967 al 1968, 32 episodi da 25 minuti ciascuno, tutti in un’unica stagione), infine “Joe 90” (dal 1968 al 1969, 30 episodi da 25 minuti ciascuno, tutti in un’unica stagione).

Captain Scarlet and the MysteronErano tutti serial pensati per un pubblico infantile, ma sempre con un taglio action e prevalentemente fantascientifico.
Nel 1970, però, i coniugi Anderson rivoluzionarono il mercato televisivo con la loro prima serie di fantascienza live-action e produssero i 26 episodi della serie “UFO” che tutti gli appassionati conoscono.

Star-TrekNegli USA si erano conclusa da circa un anno la terza ed ultima stagione della serie classica di Star Trek, quella in cui Gene Roddenberry aveva immaginato e raccontato i viaggi dell’astronave intergalattica Enterprise, “to explore strange new worlds, to seek out new life and new civilizations, to boldly go where no man has gone before (diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima)”, così come recitava il celeberrimo incipit di ognuno dei 79 episodi prodotti: una lezione di televisione molto “liberal” e democratica, che aveva portato il politically correct verso nuove frontiere.
La fiction scritta e prodotta degli Anderson in Gran Bretagna, invece, era decisamente di altro tenore, perché era una serie decisamente spietata.

UFO-Aliens-03In “UFO” si ipotizzava l’esistenza, in un prossimo futuro, della S.H.A.D.O. (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation), una struttura ultra-segreta, dotata di un incredibile arsenale bellico e di tutte le conoscenze più recenti in campo scientifico: sotto la direzione del Comandante Striker (interpretato sempre dall’attore Ed Bishop, sia nella fiction, come nei film realizzati dalla serie per il cinema), tale agenzia  multinazionale, si muoveva con piena libertà d’azione sotto l’egida delle Nazioni Unite, allo scopo di difendere la terra dai continui attacchi di una popolazione aliena, giunta dallo spazio profondo per studiarci ed invaderci.

Gerry-Anderson-UFO-11Malgrado ci fossero stati precedenti illustrissimi in campo letterario e cinematografico, mai un simile prodotto con un simile soggetto era approdato ad una televisione generalista e quando questo accade, fu un vero terremoto!
Gli alieni di “UFO” erano, infatti, malvagi, determinatissimi, grandi conoscitori dei nostri punti deboli militarmente e politicamente parlando e solo con altrettanta determinazione e ferocia sarebbe stato possibile contrastarli.

UFO-Aliens-04Nemmeno per un istante delle 26 puntate, trasmesse sulla Tv britannica dal 16 settembre 1970 al 24 luglio 1971, viene anche solo immaginata o presa in considerazione una qualche ipotesi di colloquio con questa civiltà aliena, il cui intento criminale nei nostri confronti presupponeva lo sterminio come unica scelta.
Come si può capire subito, siamo di fronte al padre di questo genere di fiction, quasi un archetipo.

Gerry-Anderson-UFO-15Chi conosce questa serie, perché l’ha vista a suo tempo in Tv o perché l’ha saggiamente recuperata in Dvd (ci sono in commercio due meravigliosi cofanetti con le versioni integrale di tutti e 26 gli episodi, restaurati dai tagli fatti a suo tempo dalla nostra RAI nazionale), si toglie il cappello di fronte ad essa, fa un breve inchino ed anche un accenno di passo indietro, il tutto in segno di profondo rispetto.
Per chi invece si trovasse nella disgraziata circostanza di non averla mai vista, allora la sua visione costituirà il piacere della scoperta, compreso il constare quante delle invenzioni sceniche, usate negli episodi della nostra fiction, siano presenti nella Tv e nel cinema di fantascienza degli anni successivi, sia di basso che di alto budget (dai tunnel in cui i piloti si tuffano per i piedi per entrare nelle astronavi, fino all’ufficio del comandante Striker che scende tutto intero nel sottosuolo, elegantemente citato persino dal regista britannico Nolan, nel terzo capitolo della sua trilogia dedicata al Dark Knight).

Gerry-Anderson-UFO-14Al termine di questo post, ho messo il link alla voce inglese di WikiPedia, in cui il curatore della pagina si è davvero prodigato in modo oltremodo scrupoloso, non solo nell’elencare tutte le trame, gli interpreti e gli autori di ogni singolo episodio (comprensivi di date di messa in onda originale ed anche di una diversa scaletta con cui guardarli, diversa da quella di trasmissione), ma anche e soprattutto di catalogare e descrivere tutti i veicoli ed i mezzi meccanici disegnati e progettati per la serie e realizzati dai tecnici degli effetti speciali, come modellini in scala da usare nelle riprese.

Gerry-Anderson-UFO-13Una delle cose che, difatti, rese celebre questa serie fu proprio l’incredibile funzionalità e bellezza degli automezzi armati messi a disposizione delle forze S.H.A.D.O.: carri armarti cingolati con spara-missili, sottomarini atomici da cui possono decollare, ancora immersi nell’oceano, aerei navetta a propulsione missilistica ed infine astronavi-caccia in decollo dalla base lunare per intercettare e distruggere i dischi volanti; un florilegio di invenzioni che prendevano vita direttamente dalla grande tradizione di marionettisti e giocattolai degli Anderson e che ha di fatto anticipato quella speciale branca dell’animazione e del fumetto, specificatamente interessata alla progettazione di robot, auto, vascelli e navi stellari, in modo quasi ingegneristico e che, a metà degli anni ’70, verrà definito in Giappone “mecha-design”.

Gerry-Anderson-UFO-12Com’è facilmente intuibile e come già era accaduto con tutti i precedenti show di Gerry e Sylvia Anderson, anche “UFO” ispirò in modo diretto la creazione di un’intera linea di modellini giocattolo, prodotti “die cast metal” (erano in plastica solo le rifiniture) con il prestigioso logo Dinky Toys (marchio della defunta ditta originale di Liverpool “Meccano”), che gli appassionati del settore conoscono in pratica come la Rolls-Royce dei modellini.

Il successo della serie e dei giocattoli ad essa collegati le fece attraversare anche l’oceano e la fiction approdò con un discreto successo anche nelle televisioni statunitensi.

Spazio-1999Quando, però, si trattò di chiudere il budget per l’imminente seconda stagione, le emittenti americane chiesero alla produzione britannica di modificare la storia in corso di scrittura, affinché fossero privilegiate gli episodi con storie ambientate sulla base lunare, piuttosto che su quella terrestre.
Invece di arrendersi alle pressioni e traviare tutto il progetto, Gerry Anderson preferì chiudere il serial “UFO” presentando direttamente alle emittenti una nuova storia in cui tutto ripartiva da zero, anzi dalla Luna stessa: immaginò e scrisse il plot di una serie Tv in cui, a seguito di terribili esplosioni nucleari, l’intero nostro satellite si sarebbe staccato dall’orbita terrestre, diventando di fatto un immenso meteorite alla deriva nello spazio, abitato solo dai pochi sopravvissuti di una base spaziale.
Nacque così, nel 1975, dopo quattro anni dalla conclusione di “
UFO”, l’ultimo grande successo della coppia Gerry e Sylvia Anderson, il serial che più di ogni altro ha donato loro l’immortalità: “Space: 1999”.

Space-1999Il filmato seguente contiene il minuto e venti secondi della sigla originale di testa, quella che ha aperto tutti gli episodi della sere, senza eccezioni e che permetterà di immergersi, a chiunque desiderasse farlo, nell’atmosfera per noi così retrò ed assieme quasi primitiva della sci-fi di quegli anni.


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A margine di questo pur lungo post, voglio ugualmente prendermi dell’altro spazio per soffermarmi in modo particolare sul character del Luogotenente Gay Ellis, interpretato dall’attrice e modella inglese Gabrielle Drake, esempio fulgido di bellezza britannica del suo tempo: il suo personaggio, disincantato e disinibito, ha senz’altro costituito l’elemento sexy della serie, con il suo caschetto di capelli viola e l’abitino argento con gonna corta d’ordinanza, comune a tutte le soldatesse della base lunare della S.H.A.D.O. (costume di scena disegnato dalla stessa Sylvia Anderson).

Gerry-Anderson-UFO-18Spesso, nell’iconografia dedicata alla fiction “UFO”, il personaggio di Gay Ellis viene elevato a immagine simbolo della serie stessa, ancora più del già carismatico comandante Striker ed al pari dei leggendari veicoli “Interceptor”.

Alla Drake ed alla sua parte nella serie, sono dedicati nel web innumerevoli tributi, sotto forma per lo più di fan made video o altre opere di montaggio, ma il mio animo cinefilo ha limitato la mia scelta a quest’unico contributo che voglio mostrarvi: è un semplice estratto, senza ulteriori montaggi, operato dallo YouTuber “CutlassSupreme455” e tratto dal primissimo episodio della serie (intitolato “Identified”), contenente il celeberrimo segmento di quasi due minuti,  in cui gli autori della fiction, per presentare il personaggio del nostro luogotenente, ce lo mostravano un suo momento di relax, mentre si cambiava d’abito e faceva una pausa nella zona ristoro della base lunare:

 


 

41 pensieri su “UFO: Alieni malvagi, gonne corte ed i pericoli della nostalgia

  1. L’introduzione di questo pezzo è bellissimo e quanto mai veritiero! Giusto quest’estate facendo un po di zaping in tv mi sono spesso imbattuto in alcuni vecchi episodi di XENA, serie di cui avevo bellissimi ricordi da bambino [sono poco più giovane di te caro Kasa, per me serie come Xena sono la mia infanzia XD ]. Inutile dire che non è sopravvissuta alla visione del me adulto che ha trovato la serie molto più ridicola e infantile [storia, personaggi e dinamiche] di come la ricordassi! Forse certe cose è meglio tenerli come semplici ricordi 😀
    Per quanto riguarda UFO ammetto di non averlo mai visto e neanche le altre serie da te citate [anche se le ho spesso sentite nominare] ma ammetto di essere sempre rimasto affascinato da serie e film fantascientifici “d’epoca” [prima o poi mi deciderò ad ampliare il mio bagaglio culturale su questi prodotti…non so quando, prima o poi!].

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    • Oh, oh! Astounding PizzaDog che ha apprezzato il mio lunghissimo post: sono mooolto felice di tutto questo!
      Sono rimasto con il sorriso aperto fino alle orecchie da quando hai citato “Xena” fino alla fine del commento!
      Quanto hai ragione su certi serial e quanto abbiamo ragione tutti e due nel temere chi invece non si rende conto di questo fenomeno della nostalgia traviante!
      Ho voluto aggiungere le clip in fondo perché, come hai citato tu, hanno quel gusto tutto particolare della televisione d’epoca…
      Grazie ancora PizzaDog…

      perché poi PizzaDog?
      Ha qualcosa a che fare con il locale di Dublino?

      pizza do logo

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      • Eh, vorrei dirti che c’è dietro una storia avvincente, magari mitologica [come Kasabake] o legata a doppio filo con me, la mia vita, l’universo…ma in realtà è uscito fuori un po a caso 😀
        Avevo scaricato uno stupido giochino sul cellulare che richiedeva un nickname, ma ogni nome che inserivo me lo dava come “già esistente” e quindi inutilizzabile! Così preso dallo sconforto ho cominciato a inserire delle parole a caso tipo GreenBall o KiwiVolante [curiosamente e spaventosamente già esistenti…la gente non sta bene] fino ad arrivare a PizzaDog. Il nome aveva un suono e una sua ironica immagine che me ne innamorai subito e ho cominciato così ad usarlo come nick ovunque fino ad arrivare al mio Blog 🙂
        Quindi se in giro, in un gioco, un forum ecc trovi un pizzaDog sappi che potrei essere io [oppure è un fan dell’Occhio di Falco di Matt Fraction…o in alternativa un irlandese amante della pizza 🙂 ]

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        • Stupendo!
          Ti voglio ancora più bene ora che mi hai rivelato “the secret origins” del tuo nickname… già mi divertivo ad aggiungere termini come amazing o astounding al tuo nick ed mi hai aperto lo sguardo su un intero mondo di alias incredibili… “Kiwi Volante” eh, si, la gente non sta bene… come dice Rocket Raccoon a Peter Quill nella versione cinematografica de “Guardians of the Galaxy”, commentando il vantarsi di quest’ultimo di avere un’astronave così piena di macchie di sporco da sembrare un quadro di Pollock se illuminata con una lampada fluorescente…

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  2. Vado con ordine. L’introduzione è sensazionale, una verità assoluta che riguarda chiunque cerchi di giudicare qualcosa che ha caratterizzato la propria infanzia. È difficilissimo scindere il giudizio effettivo di qualcosa che crea nostalgia dalla nostalgia stessa, sentimento potente e comune a ciascuno di noi, ma allo stesso tempo personalissimo, perché nasce in circostanze diverse a seconda di ciò che ogni persona ha vissuto.

    Detto questo, non ho mai visto UFO e le altre serie da te citate. E, dopo aver letto il tuo articolo, me ne rammarico. Ti ringrazio, perché, ancora una volta, hai portato la tua conoscenza su WordPress, l’hai messa a disposizione di noi lettori e, come sempre, hai mostrato tutta la tua passione ed il tuo amore smisurato per il mondo del cinema, della televisione, dei fumetti, dell’intrattenimento in generale.

    E poi mi hai fatto scoprire un’ennesima citazione, un altro dettaglio inserito nella Trilogia del Cavaliere Oscuro da Nolan, un regista che, prima di essere considerato tale, va riconosciuto come un grande appassionato. Proprio come te, in effetti!

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    • Che bello!
      Mentre io stavo leggendo il tuo articolo e lo commentavo, tu stavi contemporaneamente facendo lo stesso con il mio!
      Felicissimo ti sia piaciuto… ero un po’ timoroso, ti dirò, quando l’ho scritto, perché siamo davvero in zona stra-cult con UFO e non è un caso, però, che sia tu che Astounding PizzaDog abbiate risposto in modo positivo sul discorso della nostalgia e sulla serie, perché la curiosità è una vostra caratteristica e tu, Dave, in particolare non ti tiri mai indietro!
      Grazie per l’apprezzamento (che detta così, suona come “grazie dei fiori” o “non dovevi disturbarti” ed invece hai fatto bene!), ci tengo e lo sai!!

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  3. Molto felice che tu l’abbia pubblicato questo articolo e se non lo avessi fatto, sappi che te l’avrei chiesto!
    Di UFO ho ricordi a sprazzi, è una serie che ho “lambito” da giovane ma troppo piccolo per apprezzarla a pieno e che mi sono ripromesso di guardare, prima o poi. Purtroppo il tempo è ahimé lineare in questo pianetino blu.
    Su Spazio 1999 avendo i DVD… Niente da dire anche se la prima stagione è di gran lunga la più bella e le storie, per quanto spesso inverosimili, mi hanno sempre affascinato a tal punto da farmi dimenticare e non considerare che la Luna se scoppia qualcosa non si muove e altre amenità. Bello bello.
    Mi son pure visto gli amici pupazzi plasticoni, e vabbé, non ero più interessato a quella roba… ma va apprezzato il tentativo e soprattutto la fantasia di mezzi e soluzioni. E continuerei ancora e ancora a parlare di Goldrake di Go Nagai, che ha aiutato ad introdurre la telecamera e la soggettiva nel cartoon eccetera eccetera.
    Visto che è stata citata Xena, mah, che dire… non tutte le puntate sono da buttare, il mio personaggio prediletto è e resta Callisto o meglio, sull’interpretazione che ne ha dato Hudson Leick che è il personaggio più adulto e complesso della saga, tanto da averne ritagliato uno simile in un mio racconto lungo!
    Evvabbè ho sproloquiato in un italiano tentennante sin troppo e quindi concludo con un grazie del post e grazie d’esserti affiliato al mio blog Kasabake, te ne pentirai! 😀

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  4. Posso essere rincojonita in tua compagnia e rivedere Metropoli x la millesimali volta? USO l ho rivisto in fasi successive perché pur leggendo e amando la fantascienza, il visivo mi risultava puerile . Forse lo ero io?

    Solo nell 1984, in stati uniti mi appassionati furiosamente di Visitor e di quella V che colava sague. Immagino tu la conosca.
    Sherandznfoaritrosoforsehaxsodeipezzi

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    • Il tuo nickname persiano mi ricorda ogni volta la funzione civilizzatrice della fantasia e della creatività in letteratura, attraverso la fiaba di colei che con la straordinaria inventiva delle sue storie mitigava l’ira del tiranno e si salvava la testa dalla spada del boia.
      Sarai sempre di casa nel mio blog ed anche il tuo Visitors, con la loro prima invasione e quella scena a perpetua memoria del topolino ingoiato voracemente dalla bella aliena mora e la sua bocca che si dilata a mangiarsela tutto.

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  5. I tuoi post, specie quelli lunghi, sono un toccasana per le mie mattinate insonni.
    Anche ora che sono in vacanza in Toscana, non mi alzo mai più tardi delle 5.30, indipendentemente dall’ora in cui mi sono coricato la sera prima. Trovare un tuo post, quindi, è piacevole e la piacevolezza si declina su più fronti: mi piace leggerlo perchè non solo è scritto bene ma perchè è ricco di pensieri interessanti e informazioni stuzzicanti, mi piace rifletterci su perchè è molto stimolante, mi piace commentarlo perchè – lo sai – sono logorroico.

    Non ho visto praticamente nessuna delle serie e dei film che citi, nemmeno UFO e Spazio 1999. Ma te lo dico subito: mi hai convinto. Le recupererò, almeno la prima. Non so dirti come hai fatto, ma l’hai fatto. Forse è stato perchè il nome del capo (striker) mi ricorda gli x-men, o perchè i modellini dei carra armati e similari sono una cosa prodigiosa, o perchè sta faccenda degli alieni ultracattivi e degli umani ultraincazzati mi fa vibrare. O forse, meno prosaicamente, mi ha steso la minigonna giropassera della tipina coi capelli viola.

    Voglio fare un’ultima considerazione sul tuo incipit e me l’ho tenuta per ultima perchè è la cosa più bella del post e mi piaceva chiuderci.
    Hai scritto una verità sacrosanta, ma questo già lo sai. Che tra l’altro si ricollega ad uno scambio di idee che avemmo tempo fa quando tu, di fronte alla mia confessione di ignoranza circa tutto un mondo cinematografico vissuto nella prima metà del XX secolo, mi consolasti dicendo che siamo figli del nostro tempo,non si può recuperare tutto ed è normale che le cose troppo vecchie non le conosciamo. Questa tua freschezza di pensiero mi ha sempre stupito. Di più: sbalordito. Complimenti.

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    • I miei post lunghi sono davvero molto lunghi, troppo lunghi ed ogni volta che lo dico mi sembra di sciorinare qualche slogan pubblicitario, con falso “negative approach”, in cui si finge di parlare male di qualcosa per parlarne bene…

      Stavo a questo proposito rileggendo il documento prodotto dall’OCSE sull’analfabetismo funzionale i cui risultati sono stati postati un po’ dappertutto nel web e la cosa terribile è che nessuno legge un documento in cui si denuncia che gli adulti non leggono più di tante righe di testo, poi l’attenzione muore.
      Il documento è qui, probabilmente lo conosci già ma te lo linko ugualmente, perché io e te siamo rimasti davvero come pochi guerrieri indomiti di fronte alla barbarie, insieme ovviamente ad un manipolo di pochi blogger che seguiamo e leggiamo entrambi : OCSE.

      Detto questo, ogni volta che scrivo, mi rendo conto che potrei fare un secondo blog con soli annunci brevi, recensioni lampo, nello stile dei messaggini che compaiono come news sugli iWatch, adatti per una platea di microcefali, giocati come se fossero slogan, frasi ad effetto e come tali ovviamente discutibilissime e forzate “MI Rogue Nation: se fosse il primo dei 5 film sarebbe il più bello della serie. Lo spettatore attaccato alla poltrona del cinema per tutto il tempo come Cruise attaccato ad un vero aereo in volo.”, “Southpaw: Gyllenhaal vince il suo incontro di boxe con il cinema e si conferma unod ei randi di Hollywood, pur in un film non esente da macchie”, “Operazione U.N.C.L.E.: il genio in sordina di Ritchie che fa film perfetti senza ricercare il blockbuster, oscurato d alle tante spy story che quest’anno invaderanno i nostri schermi”, “Ant-Man: piccolo film per un piccolo eroe, troppa confusione in fase di produzione non fa colpire il bersaglio al nuovo personaggio che dai fumetti Marvel arriva al grande schermo” e potrei continuare all’infinito… in un giorno potrei fare decine di post, rimandando poi ad approfondimento che tanto nessuno leggerebbe mai…

      Oppure continuo così, scrivo quello che mi piace, perché ho il piacere di farlo, godimento che raddoppia ad ogni lettore che mi scrive (come te) e con me condivide pensieri letterari o cinematografici o personali o tutte queste cose assieme (come te), persone che in un’altra vita sarebbero state senz’altro miei amici (come te), perché gli amici li scegli mentre i parenti li accetti.

      Quindi, ringrazio la Toscana, che ti ospitando per le vacanze (a proposito, dove sei di preciso? Mare, montagna, dove? Così per curiosità) e ringrazio un po’ anche l’insonnia, che ti fa scrivere e leggere.
      Infine ringrazio anche WordPress che mi ha permesso di scrivere tutto questo, ringrazio i fonici e la troupe e tutte le meravigliose persone che hanno condiviso il set con me e ritiro questo premio… ooops! Mi sono lasciato prendere la mano…

      UFO: 26 episodi dove fumano come turchi, parlano, arrivano gli alieni (per lo più non li vedi e vedi solo i dischi volanti) e partono le contro-misure, sia dall’acqua che dal cielo che dalla terra e boom, gli alieni distrutti entro la fine della puntata… questo il plot.
      Nel web si trovano tutti: scaricati il pilota, te lo guardi eppoi decidi. E’ tutto lì, nulla più e nulla meno.

      La Drake: gonna corta “giropassera” (sublime neologismo per un sublime attributo) e capelli viola, troppo sexy!

      Alla prossima, Lapi!

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      • Per rispondere al tuo commento farei prima ad aprire direttamente un altro blog, tanta è la carne al fuoco che hai messo e le scosse che hai dato ai miei pensieri.
        Procedo per gradi, un po’ schematicamente, perchè sarò lungo (alla faccia dell’ocse e degli italiani pecoroni).

        OCSE: ne avevo sentito parlare ma non avevo letto il documento specifico. Grazie per la dritta. Che dire: è sconvolgente. In tutta onestà non so quale sia la causa di questo disastro: il sistema d’istruzione, la cultura nazionalpopolare, il mondo del lavoro, l’indole tutta italica dell’arraggianrsi a prescindere. Sta di fatto che questi dati sono molto più drammatici di tanti altri numeri con cui ci bombarda la tv: spread, PIL, % disccuppazione; perchè a differenza di questi segnano l’impossibilità di invertire la tendenza affinchè l’Italia torni un paese florido e, nei limiti del possibile, efficiente. Per chi ha figli, come noi, sorge spontanea la domanda “ma che futuro posso garantire”? Quando la mia Chiara sarà grande di sicuro non so se sarei in grado di invogliarla a trasferirsi all’estero (deve essere una cosa spontanea, imho) ma di sicuro la incoraggerei se ne mostrasse l’interesse e la voglia, nonostante il mio Io Egoista non potrebbe tollerare una figlia lontana migliaia di chilometri….

        METABLOG: all’università il mio prof di retorica/estetica era fissato col suffisso “Meta-“, lo usava di continuo e creava neologismi che non ti dico. In un suo saggio breve che ci obbligò a studiare (na palla che non ti dico…) aveva addirittura coniato il “meta-meta-meta-linguaggio”: al metalinguaggio ci arriva chiunque (o almeno quel 3.3% di fascia alta individuato dall’ocse…), ma per arrivare al meta-meta-meta ce ne vuole eh… Non ricordo nulla di quella pubblicazione, salvo la parola metametametalinguaggio e neppure il suo significato. Però mi è rimasto in eredità l’uso a sproposito del suffisso meta-… E per metablog intendo proprio quei piacevolissimi commenti nei quali ci raccontiamo (confidiamo) il processo creativo e riflessivo alla base dei nostri post.
        Come ti scrissi tempo fa, tendenzialmente devo farmi violenza quando scrivo sul blog, perchè per natura sarei prolisso come si evince poi facilmente dai miei commenti. Cerco la sintesi e l’immediatezza perchè il bisogno di scrivere fa il paio con il desiderio di essere letto… e quindi cerco di trovare un equilibrio che mi permetta di “arrivare” a più tipologie di lettori. Poi mi piace fondere più registri insieme e, nelle rare volte in cui ci riesco, creare anche più chiavi di lettura. Ma per questo è molto difficile. Mi capita spesso – sono vanitoso, lo confesso – di rileggere i miei post vecchi e mi fa piacere rilevare che, nel tempo, il mio stile si è evoluto e molto. Evoluzione non fa sempre il paio con miglioramento, questo è indubbio, ma se vedessi post sempre uguali nel tempo, incapaci di crescere, allora mi sentirei sconfitto e probabilmente smettere di “bloggare” il giorno stesso.

        TOSCANA: sono in Valdichiana, per la precisione in questo agriturismo http://www.pratovalle.com/
        E’ un posto favoloso, immerso nel verde e con un infinità di luoghi da visitare nel raggio di 30 minuti. L’ho scovato per caso l’anno scorso (era il più economico tra quelli segnati su googlemaps…) e visto che mi son trovato da dio, son tornato pure quest’anno. Se mai capitassi da queste parti, portaci pure la tua signora: non ve ne pentirete.

        MINIGONNA ho un intero arsenale di aggettivi da abbinare al termine “minigonna”: giropassera, chiappiforme, pecorina, mascherata, marilynmonroe… ma mi fermo qui. Tanto che sono un pervertito già lo sai eheheheh

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        • Io, mia moglie e mio figlio, fino a pochi anni fa, eravamo dei frequentatori abituali di un centro termale (dove ci recavamo ogni anno, in Aprile) sito in località Bagni San Filippo, a ridosso del monte Amiata (quindi zona vulcanica), vicino a Pienza, Val d’Orcia, provincia di Siena, zona di pecorini e acque calde che affiorano dal terreno, con vicino al minuscolo centro abitato un orrido dove ci si può avventurare a fare il bagno gratuitamente.
          E’ un luogo baciato da Dio, fino all’anno scorso sicuramente meta turistica abbastanza di nicchia, con prezzi contenuti ed un’unica struttura alberghiera (con annessa SPA) di proprietà familiare sin dal dopoguerra.
          Ci si arriva attraverso una strada che è stata definita dai siti specializzati in strade (ci sono anche i turisti delle “strade”, lo so che sembra pazzesco…) una delle più belle d’Italia, ossia quella che collega il monte Amiata e Bagni San Filippo a Chiusi-Scalo, passando per la meravigliosa rocca di Radicofani.
          La vetusta ed un po’ screpolata (solo nell’intonaco esterno, ma chi se frega…) piscina termale con acqua a 30° costanti e naturali (anche quando nei monti attorno c’è la neve) ed un paio di docce fatte con cascate naturali nella roccia di acqua ancora più calda che sgorga libera dal monte, sono una cosa paradisiaca: ti metti in piedi sotto la cascata, reggendoti a due sbarre laterali (stile montacarichi da grattacielo), mentre lo sciabordio dell’acqua sulfurea ti spazza la schiena ed hai la sensazione che ti pulisca persino dentro, poi, stremato dalla fatica (sono sportivo quanto il papà di Peppa Pig), ti immergi di nuovo nella piscina, whaoo.
          Goditi la tua vacanza e torna bello pimpante!!

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  6. Quando ho letto Fritz Lang sono andato in brodo di giuggiole. Tra i suoi film ho visto e adorato:

    La donna del ritratto
    Dietro la porta chiusa
    Rancho Notorius
    L’alibi era perfetto

    Dietro la porta chiusa è il mio preferito. Lì vengono ribaltati i ruoli tipici del genere noir: invece di avere un uomo fessacchiotto che si innamora di una femme fatale, qui abbiamo una donna candida e ingenua che si innamora di un uomo pericoloso, con tutte le conseguenze del caso. Lo considero il miglior film noir di sempre.
    Fritz Lang si divertì a riscrivere le regole del genere noir anche in Rancho Notorius: lì decise di ambientare una trama da film noir nel selvaggio West, e affidò la parte della femme fatale a Marlene Dietrich. Per me, che amo sia i western che i film noir, Rancho Notorius fu una delizia dall’ inizio alla fine.
    Un altro ottimo esempio di noir in salsa western è Le furie: se ti è sfuggito, devi assolutamente vederlo.
    Tra i film noir non di Fritz Lang ho adorato in particolare Lo specchio scuro. Sì, ce ne sono molti altri degni di nota (quelli di Orson Welles, ad esempio), ma dovessi salvarne solo uno da una casa in fiamme sceglierei senza dubbio Lo specchio scuro.
    E a proposito di noir, 4 anni fa SKY mandò in onda una fiction chiamata Femme fatales: io guardai le prime 2 stagioni, e le trovai davvero ottime. Erano più influenzate dal cinema di Tarantino che dal noir anni ’40, ma ciascun episodio aveva una trama di ottima qualità e un’ atmosfera molto piacevole.

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    • Grandissimo Duke!
      (Come ben saprai “the duke” era il soprannome del grande John Wayne).

      Se nel mio post “Maledetti vi amerò” ti ho definito gentile, solare ed enciclopedico, un motivo c’è!
      Hai una conoscenza del cinema vasta e profonda ed è questo che rende ancora più belle le tue selezioni, perché solo chi possiede molto può scartare in modo significativo!
      Esiste un Fritz Lang tedesco ed uno americano… mi sembra di capire che tu prediliga il secondo: personalmente lo considero uno dei grandi del cinema, immenso nel periodo espressionista (fino alla fuga dalla Germania, nel 1933) e grandissimo (ma dividendo il podio con altri grandi autori statunitensi) nel periodo noir e thriller psicoanalitico statunitense… se infatti il suo “Dottor Mabuse” è un’opera talmente elevata da aver suscitato nei gerarchi nazisti contemporaneamente ammirazione e sgomento, altresì i suoi thriller e film drammatici americani hanno fatto storia.
      Dei film che hai citato, tutti bellissimi, non ne ho perso uno, ma i miei preferiti restano quella della cosiddetta “newspaper trilogy”: “The Blue Gardenia (Gardenia blu)”, “While The City Sleep (Quando la città dorme)” e “Beyond A Reasonable Doubt (L’alibi era perfetto)”.
      E’ sempre bello parlare con chi ha visto tanti film!!
      Ti saluto con una citazione del grandissimo John Wayne… “Courage is being scared to death, but saddling up anyway (Coraggio significa essere spaventati a morte, ma salire in sella ugualmente)”!!

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  7. Metropolis, spazio 1999, kasa io ti faccio un monumento. Poi lo fotografo e ci faccio la spilletta, e me lo appiccico sulla giacchetta. Non so perche ma leggendo il post mi sono sentito come se fossi io a scrivere. Mi spiego, dicevi le cose che penso, ma le esprimevi meglio. Ecco. Perfetto. Sto post e’ un mitico omaggio a tutti noi anziani che con spazio ci siamo cresciuti, mi ricordo che passava su rai 2 alle sette e mezza la sera e io che ero bimbominkia aspettavo l ora di cena per guardarlo. Poi fini, e inizio il doctor who. Che a pensarci adesso mi vien la lacrimuccia…. Che c era poi quella puntatona sulla peste spaziale che non ci ho dormito per sei giorni…vabbe sto uscendo o.t. Di brutto. Dicevamo… Spazio e ufo. Ecco ufo come gia ti ho detto non l ho mai visto. Sono nato un pelo in ritardo. Ma so che gli anderson sono una garanzia e tu di piu, quindi maledetto te, mi tocca tornare su amazon a pigliare i cofanetti prima che scompaiano. Che quelli di spazio me li sono gia divorati da un pezzo. Ecco da bravo ex fumettaro fanatico mi verrebbe da chiederti…. E di garo? Sai niente? Hai visto la serie? Un salutone e continua cosi che sei er mejo

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    • Garo… scherzi? Preso subito nel 2007 il primo DVD Dynit e poi tutti e sette di seguito, poi, da vero feticista, rivenduti come usati e comprato il cofanettone, sempre Dynit… quando parlo con te di queste cose mi sembra di essere a casa!
      Un abbraccio, Lupo!

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        • Scusa il “black-out” nelle mie risposte… problemi di rete…
          Comunque restando adorabilmente o.t. (ma tanto ci campiamo con l’o.t. noi due…ed è bello…) è dal 2010 che in Giappone sfornano serie di Garo e film e spin-off… un disastro che praticamente nulla di tutto questo sia disponibile in DVD a prezzi umani.. prova a guardare su amazon  quanto mettono il cofanettone con la seconda serie… un delirio!

          Purtroppo l’unica qui è lo scaricamento…

          Comunque andiamo in ordine cronologico:

          2010 – Il film in 3d “Red Requiem

          GARO_Red_Requiem

          2011 – Il mini-film per il solo mercato home-video “Kiba Gaiden

          Kiba Gaiden

          2012 – La 2° serie TV in 25 episodi “Garo: Makai Senki

          Garo - Makai Senki

          2013 – Il film “Soukoku no Maryu

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          2013 – La 3° serie TV in 25 episodi anch’essa “Garo: Yami o Terasu Mono

          Yami o Terasu Mono

          2013 – Il film “Garo Gaiden: Tougen no Fue

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          2014 – Lo spin-off da “Garo” intitolato “Zero: Black Blood” in 6 episodi

          Zero - Black Blood

          2014 – La 4° serie TV sempre in 25 episodi “Garo: Makai no Hana

          Garo - Makai no Hana

          2015 – La 5° serie TV del 2015 in 25 episodi “Garo: Goldstorm Sho

          Garo - goldstorm

          Cioè, ti rendi conto Lupo di cosa ci stiamo perdendo? No ho parole… piango e basta…

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  8. Sai, Lupo, che rileggendo questi ultimissimi commenti mi sono sentito un po’ in imbarazzo, tutto preso a pavoneggiarmi con la mia spada laser o a postarti un pippone di foto e titoli quasi che io fossi il guru degli anime ed invece sono un coglionazzo qualsiasi..
    E’ che mi aveva preso l’entusiasmo e quindi ti chiedo scusa se ti sarò sembrato un borioso che giocava a chi ha il cofanetto o l’action figure più lungo!
    In genere sono molto più misurato, ma la passione mi frega… Buon Week End!

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  9. Buon commento, e’ vero dopo un dotto inizio si cede poi al “cuore” alla nostalgia di bambini o ragazzini, ma anche di adulti, infatti ogni tanto non disdegno di vedere qualcuno dei 26 episodi di Ufo che ho in un disco esterno, ps il 26simo e’ un poco malinconico ed anomalo, e consiglio anche di vedere la serie il “prigioniero” Detto cio’ Ufo ha preso anche dagli 007 vedi un determinato motivo che si senste spesso nelle azioni, qualcosa dell’organizzazione, certe idee, uffici, segreti ricordano l a spectre e il n.1 e vi e’ comunque il sapore della tecnologia portata per la prima volta dai film dello stesso James Bond, detto Cio’ una serie che ha fatto la storia della Tv

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    • Avendo una memoria così piena di buchi da fare invidia ad un pregiato Emmental, perdonami Marco se ti dico che non ricordo assolutamente se ci siamo già sentiti/letti in altre occasioni: in caso, abbi pazienza…

      Il tuo commento mi ha creato sgomento e piacere assieme: quello sulla vecchissima serie TV Ufo è infatti uno dei miei primi post su questo blog e come tale scritto da me con una sintassi ed un ritmo in cui faccio fatica oggi a riconoscermi; altresì è uno di quelli che conservo con affetto nel mio cuore, proprio per quell’effetto nostalgia di cui parlavi tu!

      La serie The Prisoner è un vero stra-cult della seconda metà degli anni ’60, trasmessa in Italia con una programmazione talmente schifosa da lasciare gli spettatori italiani senza la puntata finale per anni! Eppure resta un vero gioiello, tipico esempio del maggiore spessore che per la maggioranza dei casi hanno sempre avuto le serie Sci-Fi e mistery britanniche su quelle USA.

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